La migrazione in un mondo dinamico

La migrazione in un mondo dinamico

La migrazione è oggetto del dibattito odierno. Ricchezza o povertà? Possiamo accogliere tutti?

Cosa possiamo dire da dinontorganici?barcone-immigrati_clandestini

Rispetto al passato ci troviamo in un mondo dinamico ossia fondato su cicli di natura ontologica. Tutti siamo in grado di distinguere i cicli fondamentali che reggono l’Italia o l’Europa. Descrivo con semplicità quello economico (ontico)

  1. Se voglio campare in questo dinamismo socio-economico ho bisogno di denaro per ogni cosa, denaro che spendo direttamente o indirettamente (attraverso lo stato)
    1. anche solo per mangiare una carota devo avere del denaro. Di conseguenza per descrivere il benessere fisico devo considerare anche la quantità di denaro posseduta
    2. Se voglio sopravvivere socialmente ( non solo nella vecchiaia ma anche in gioventù per esempio per fidanzarmi o sposarmi) ho bisogno di denaro.
    3. Se voglio studiare ho bisogno di denaro
    4. se voglio essere curato ho bisogno di denaro
    5. se voglio procreare responsabilmente ho bisogno di denaro ( per esempio per pannolini, … per la scuola materna)
    6. anche per espletare i bisogni fisiologici fondamentali ho bisogno di denaro, …
    7. … se voglio fare la carità in Chiesa ho bisogno di denaro … evidente.

Tutto è mediato dal denaro, perché tutto, sempre di più è fatto con l’aiuto dell’altro (sintesi altruica) attraverso l’energia artificiale e la macchina. Il denaro mi serve a compensare l’altro (ciclo), a meno che voglia rubare. La sintesi altruica regna nel mondo profano e il denaro è il suo strumento1.

  1. Il che equivale ad affermare: A parità di condizioni la massa monetaria misura l’effettiva possibilità di benessere.. 2 Il rapporto con il costo della vita è fondamentale, ma per questo ragionamento di carattere sapienziale è sufficiente considerare il resto invariato. Senza massa monetaria adeguata gli italiani considerati nel loro complesso non possono vivere perché non possoni accedere ai servizi fondamentali.
  2. La massa monetaria di uno stato non è stabile, cresce o diminuisce in modo non automatico, perché posso spenderla all’estero, per esempio, per acquistare “pantaloni cinesi”, o per andare in ferie alle Seicelle. Oggi, nell’Unione Europea3 ( e anche nel WTO) non si possono chiudere le frontiere e quindi non si può limitare la crescita o la diminuzione della massa monetaria.
  3. La conseguenza ineliminabile è che massa monetaria disponibile ( in Europa ) cresce o diminuisce in rapporto al bilancio Import-Export. Ne abbiamo un esempio negativo nella Grecia , stato che sperava di sopravvivere solo aumentando il consumo interno senza curare un bilancio IE in pareggio.
  4. La conseguenza è semplice e incontestabile: il ciclo Import-Export (sintesi altruica col mondo) è la base che mi consente di campare dignitosamente in Europa dandomi quel denaro che mi serve per ogni cosa. Questa oggi è addirittura una legge ONTOLOGICO-DINAMICA e quindi ineliminabile. Il mondo dinontorganico salvifico ancora non c’è.

Aver preso coscienza dell’importanza del ciclo import-export ci serve a capire l’effetto delle migrazioni.

Quando un migrante, che a casa sua campava “coltivando il suo orto e pascolando la sua vaccherella senza bisogno di denaro” entra in Europa , entra automaticamente in questo ciclo monetario, senza possibilità residua. (casa, elettricità, figli vanno a scuola, sanità,…tomba) e deve essere fornito di moneta sonante.

Ma forse, si può pensare, il suo avvento rende anche qualcosa. Ci facciamo perciò una domanda a cui è diventato facile rispondere:

In che modo la presenza del migrante modifica il ciclo import export? Forse aumenta l’export e quindi mantenendo l’equilibrio?

La risposta può essere solo che l’arrivo delle migrazioni non è un fattore collegato all’export di un paese. La domanda estera, infatti, non è un fattore collegato alla possibilità di produzione, fattore che con la presenza del migrante possiamo presumere aumentata. Ne consegue che è possibile l’integrazione del migrante in questo equilibrio solo nel caso in cui l’export di quel paese sia, per altri fattori, in aumento. Questo anche i migranti lo sanno ed infatti tentano di andare in Germania: essere in Europa, e quindi al sicuro, non gli basta.

Cosa rispondere al papa che si richiama in continuazione all’accoglienza?

Caro papa siamo con te. Siamo cristiani, tireremo cinghia e distribuiremo i frutti del nostro ciclo import-export e accoglieremo chi fugge dalla guerra. Ma non possiamo accogliere tutti coloro che lo desiderano.

Migrare non è un delitto, ma non è nemmeno un diritto o la cosa migliore da fare per tantissime situazioni.

Delittuoso infatti è aiutare la decisione di vendere casa,fare debiti e pagare profumatamente “trafficanti di uomini” alimentando la speranza di arrivare in Europa; delittuoso è spingere ad immaginare che basta giungere e tutto è risolto. Oggi facciamo finta che questo sia un problema moderno, facciamo finta di non sapere che muri o reti tra Spagna (Europa) ed Africa ci sono da sempre. Questo modo di alimentare la speranza non è né cristiano (l’azione di Dio avviene solo nella verità) né saggio, quindi va scelta un’altra strada, o meglio di alimentare un altro feedback ontologico-dinamico.

La soluzione può essere solo aiutarli là dove sono ora, perché la terra va coltivata tutta, non solo l’Europa. Occorre impostare un ciclo virtuoso nel quale ricostruire la propria terra sia conveniente a loro e all’Europa insieme. Pur non essendo questo feedback argomento di questa conversazione tuttavia si può anticipare qualcosa. Rispettando il ciclo import-export si possono aiutare

  1. attraverso un piano Marshall per chi esce dalla guerra (aumenta inizialmente l’export europeo anche se nel contempo cala la massa monetaria europea o il potere di acquisto: richiede un’inflazione programmata dalla BCE e …).
  2. Impostando i feedback educativo-agricolo-industriali al fine di arrivare alla autosufficienza agricolo-industriale per tutti gli altri paesi.

Il costo per l’Europa c’è sempre, in ogni caso dovremo tirare la cinghia, ma questo costo lo avremo anche mantenendo i migranti qui; è necessaria una migrazione di tecnici europei verso i paesi in questione, perché l’educazione “dinamica-industriale” chi non ce l’ha non se la può dare da solo; ma come contropartita si mantiene e rafforza l’equilibrio import-export creando ricchezza reale e non disoccupazione.

Chissà che il problema attuale della migrazione non spinga la vecchia Europa ad un cura rivitalizzante dinontorganica ossia a costruire il proprio dinamismo in funzione della della vita del mondo.

1Mt 22:21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

2NON è così perché c’è anche il fattore della distribuzione (felici tra i felici diceva San Francesco) . Per massa monetaria intendiamo il denaro in qualsiasi forma (per esempio anche bit-coin), non solo in moneta stampata, e che corrisponde ad una capacità di acquisto che supponiamo stabile. Questa importanza della massa monetaria è rintracciabile nell’equazione IS-LM, ma poiché ora il fattore distributivo né quello inflattivo sono argomento di questa conversazione ci limitiamo a considerare la presenza o l’assenza per i cittadini della massa monetaria totale necessaria a garantire la sopravvivenza interna.

3Il fattore che regola l’inflazione in Italia non può essere utilizzato come negli anni antecedenti 2000 perché non è possibile stampare il denaro in proprio.