Metafisica realistico integrale

10 – Metafisica realistica oggettiva «statica» e metafisica realistica oggettiva «dinamica».

È la prima volta che compare nella nostra Rivista questa specie di insolito binomio: metafisica realistica oggetti­va «statica», e metafisica realistica oggettiva «dinamica». Come va letto? Non già in senso oppositivo e neppure contrappositivo, bensì in senso compositivo e integrativo.

I due tipi di metafisica sono destinati a comporsi e integrarsi, dando origine ad un unico sistema metafisico realistico oggettivo, specificato dalla totalità dell’essere come suo oggetto formale nel senso già sufficientemente indicato, e dal metodo metafisico realistico –oggettivo, ancora da indicarsi.

Attraverso l’intera trafila della nostra indagine metafisica, lo sco­po da raggiungersi rimane sempre il medesimo: e cioè quello di convalidare i tre capisaldi della metafisica realistica oggettiva come sistema metafisico completo, che sono quelli della verità metafisica realistica oggettiva, ovviamente completa, integrata dalla sapienzialità metafisica realistica oggettiva essa pure completa anche se limitata (come già si è detto ma conviene ripeterlo) al piano umano, nonché dalla scientificità metafisica realistica oggettiva, essa pure almeno vir­tualmente completa, come garanzia della rispettiva sapienzialità e della stessa verità metafisica realistica oggettiva completa.

Solo a quest’insieme di condizioni potrà aversi tra mano il siste­ma metafisico realistico oggettivo completo, che non sarà più possibile ignorare, accantonare o rifiutare, per la sua intrinseca verità metafisi­ca realistica oggettiva e per la sua universalità di applicazione, preci­samente come matrice della nuova cultura, di cui il mondo e anche la Chiesa oggi abbisognano.

Ciò tuttavia esige la soluzione dei due fondamentali problemi metafisici, che sono quello dell’oggetto formale della metafisica reali­stica oggettiva da una parte, e dall’altra quello del rispettivo metodo metafisico realistico oggettivo. Sia l’uno sia l’altro (e dobbiamo insi­stervi per non illuderci) sono ancora ben lontani dall’essere metafisi­camente e realisticamente precisati. Ciò va detto in modo particolare quanto al metodo, il quale non è ancora stato neppure sfiorato, nonostante il tema che si ha tra mano, dal titolo Metafisica e metodo. Il che spinge a porre in rilievo un’altra differenza, tra le molte che, riguardo al metodo, possono già emergere almeno implicitamente, dal contesto di quanto già è stato detto.

Si tratta di una differenza fondamentale tra la metafisica realistica oggettiva e le scienze della natura, l’una e le altre impegnate a perse­guire la propria verità realistica oggettiva sia pure con procedimenti e metodi diversi. Il loro punto d’incontro sta nel fatto che l’una e le altre restano impegnate con il realismo oggettivo sia pure in modo diverso, in quanto la metafisica realistica oggettiva si trova impegnata con un realismo scientifico di natura metafisica; mentre le scienze della natura si trovano impegnate con un realismo scientifico di natura puramente «scientifica». Da qui la differenza dei loro metodi. Ed è appunto la differenza che ora dobbiamo cogliere centrandoci sul metodo metafisico realistico oggettivo della rispettiva metafisica.

11 – Il metodo metafisico realistico oggettivo della metafisica in questione.

Esso viene caratterizzato da due componenti che emergono dall’oggetto formale della rispettiva metafisica, per quanto già lo co­nosciamo. Le due componenti sono quelle della totalità e della contemporaneità del metodo metafisico realistico oggettivo stesso, come  metodo imposto dall’oggetto formale della stessa metafisica realistica oggettiva. Che la prima qualifica, quella della totalità del  metodo in questione, emani dell’oggetto formale della suddetta metafisica, nes­sun dubbio. Si tratta infatti di un criterio metodologico che viene imposto a tutte le scienze, e quindi anche alla metafisica, dal principio  metodologico sancito dall’epistemologia che dice: il metodo di una scienza viene imposto dall’oggetto formale della scienza stessa.

Ma c è anche la seconda componente: quella della contempora­neità. Che cosa significa la contemporaneità come seconda qualifica metodologica della metafisica realistica oggettiva? Significa semplice­mente questo: che il suo metodo deve già contenere in partenza l’intera verità realistica oggettiva della rispettiva scienza metafisica: nel nostro caso della metafisica realistica oggettiva.

Questa è la contemporaneità, come seconda componente del me­todo metafisico. Dobbiamo dire purtroppo che tale componente è comune a tutte le metafisiche, sia quella vera che quelle errate. Comunque, come componente  metodologica innestata alla verità rea­listica oggettiva, essa è esclusiva della metafisica realistica oggettiva o, con più precisione, del sistema metafisico realistico oggettivo completo che è oggettivo com­pleto , che è quello che combina assieme la metafisica realistica ogget­tiva «statica» e la metafisica realistica oggettiva «dinamica».

Come garantire tale sistema metafisico realistico oggettivo completo? Ponendo come primo anello della catena degli esseri che impe­gna specificamente la metafisica, Dio: un Dio come premessa e prope­deutica al «Dio della Rivelazione» e a tutti i problemi ontologico-metafisici da risolversi metodologicamente e totalmente in senso me­tafisico realistico oggettivo: dal problema metafisico di Dio fino al problema metafisico dell’essere della realtà storica. Esso infatti impli­ca un suo Assoluto (con lettera maiuscola), che dal punto di vista metafisico realistico oggettivo non può essere che Dio.

E’ qui che con il sistema metafisico realistico oggettivo completo, col rispettivo metodo dotato della doppia qualifica della totalità e contemporaneità, attraverso il trinomio della verità realistica oggetti­va, della sapienzialità e della scientificità si potrà rinnovare la cultura e con essa il mondo e anche la Chiesa nel puro ambito delle sue necessità umano-storiche.

Ed è quella la missione degli intellettuali cristiani di oggi a  cominciare dai filosofi-metafisici di professione a cui tocca lanciare la nuova matrice della cultura, attualmente sempre rappresentata dal sistema metafisico completo, vero o falso che sia. IL metodo del sistema metafisico realistico oggettivo completo viene dotato dallo stesso oggetto formale di esso dalle due qualifiche della totalità e della contemporaneità. La sua qualifica di totalità non fa problema, deri­vando in modo evidente dall’oggetto formale del rispettivo sistema metafisico.

Ma la contemporaneità?

Questa seconda qualifica del metodo del sistema metafisico in questione abbisogna di una sua spiegazione. Cerchiamo di darla. Essa torna a significare la totalità della verità realistica oggettiva, ma ciò, fin dal primo momento della speculazione metafisica. Viene così a  far parte del metodo della metafisica realistica oggettiva e del rispettivo sistema metafisico completo. Si tratta di un punto di partenza che però deve già contenere virtualmente tutto.

Si tratta di un punto di partenza illuminante, che non dispensa però da nessun lavoro speculativo metafisico imponendo soltanto la coerenza del metodo  metafisico realistico oggettivo.

È quel che avviene in tutti i sistemi metafisici che ambiscono ad essere completi, veri o falsi che siano. La ragione più profonda di un tal meccanismo consiste nel fatto che la metafisica, vera o falsa, a differenza delle scienze della natura che sono «cumulative», cumulati­va non è ma è totalizzante. E ciò, in virtù del suo metodo e della qualifica della contemporaneità di esso.

La natura cumulativa delle scienze importa la continua messa a punto del loro oggetto formale che si riflette poi sul loro stesso metodo.

Un caso lampante in tal senso viene dato dalla  scienza fisica , che, col suo passaggio dalla fisica classica di Newton alla  fisica relativistica  di Einstein, ha dovuto modificare o più esattamente integrare il proprio metodo, non solo perfezionandolo, ma arricchendolo di continuo con nuove tecniche metodologiche.

Per la metafisica realistica oggettiva e per il rispettivo sistema metafisico realistico oggettivo completo, il loro metodo, attraverso le due qualifiche di  totalità e della  contemporaneità, ne coglie la totalità e la contemporaneità imponendo soltanto la coerenza e la fedeltà al  metodo  stesso.  Con la contemporaneità, esso già contiene virtualmente l’intera verità realistica oggettiva, da esplicitarsi ad ope­ra del metodo che ne illumina l’intero itinerario da percorrere.

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