La struttura trascendentale della matrice dinontorganica operativa

Lo strumento  “matrice dinontorganica operativa” o
Matrice dinontorganica

Stiamo osservando l’essenza dell’ente dinamico e anche i trascendentali dinamici ne fanno parte.

« In effetti, tutta la realtà umana esistenziale è per sua intima natura ed esigenza, religiosa, educativa, morale, sociale, missionaria. Diciamo: «per sua intima natura», e cioè nella sua essenza di EDUC. Sotto questo profilo, le suddette formalità appaiono universali, necessarie, supreme, irriducibili. Appaiono tali tutte e cinque, ed esse sole. Risultano, in una parola, trascendentali dinamici, i quali hanno sempre valore metafisico essenziale, e non empirico, fenomenico. Si riferiscono cioè alla realtà umana esistenziale o realtà storica, vista nella sua essenza di EDUC, e vi appartengono.» Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell'Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957 [parte seconda interpretazione della realtà sociale,V Trascendentali dinamici e realtà sociale, § 8- Applicazione. p. 62].

Lo strumento si completa con la mappatura  dei trascendentali dinamici sintetici ed analitici. Certamente la realtà non è fatta a caselle, questo è solo uno strumento per il ripensamento critico frazionato. Per questo studio ci sono diverse possibilità di visualizzazione ma  questa, a nostro avviso,  è quella più semplice.

La “mappatura operativa”  con i trascendentali

Una volta compreso la struttura intima  del piano operativo trascendentale e stabilite  le regole di sviluppo,   la mappatura diventa una cosa semplice e quasi meccanica.

In tutti i casi al termine dello sforzo dell’esplicitazione della sapienza iniziale ci troviamo di fronte ad una matrice dinontorganica operativa così completata.

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Figura 13: le caselle colorate sono “ religiosità derivate”,  espressione dei piani dell’essere della religiosità primaria (verde oliva). Attorno ad essa sono rappresentati i trascendentali dinamici analitici sempre e in ogni caso compartecipati con altre caselle/religiosità_derivate.

Essenza concettuale e reale

Ribadiamo ancora una volta che lo strumento ottenuto descrive l’essenza concettuale, certamente non l’essenza reale che  non è nemmeno parente di una matrice.

ESSENZA concettuale

«L'essenza concettuale, cessando di avere una funzione costitutiva dell'essere reale, cessa di avere un valore ontologico, per assumere un semplice valore logico, in funzione strumentale conoscitiva. L'essenza concettuale serve la contemplazione essenziale dell'essere. E poiché il filosofare può ritenersi una tipica «funzione contemplativa» dell'uomo come spettatore e non già come costruttore, la tentazione per il filosofo di sostituire l’essenza concettuale, strumento e oggetto immediato della sua contemplazione, all'essenza dell'essere reale, è allettante e continua.»

Tommaso Demaria,6 NUOVE PROSPETTIVE IL DINONTORGANISMO,  [ Metafisica realistico integrale, § 7- L'essenza archetipa p. ].

Tuttavia  tutto il genere umano ha bisogno di ordinare  il pensare organico dinamico in funzione strumentale sia per leggere il reale sia per costruirlo.

La “direzione” costruttiva della sapienza

I trascendentali considerati in Assoluto sono fuori dal tempo, ma i trascendentali nel tempo  hanno un ordine[1] in virtù del loro essere trascendentali dinamici.

FUORI DAL TEMPO: il fatto che il giocatore partecipi ad una  squadra di calcio  consiste nella scelta della  sapienza che lo fa autoattivare  nel suo agire per la squadra (educatività e moralità)  e che la squadra si attivi per lui  per metterlo in condizione di parteciapre al gioco ( socialità e missionarietà) verso un fine comune che potrebbe essere … segnare un goal.

DENTRO IL TEMPO: Della differenza ce ne possiamo rendere conto osservando il medesimo  giocatore  sceso in campo con la sua  squadra di calcio. Egli è fin dall’inizio squadra ed anche giocatore: le due entità non sono divisibili nell’agire. Mentre teoricamente c’è tutto fin dal primo istante (sia attivazione e norma costruttiva del giocatore sia attivazione e norma costruttiva della squadra), in realtà osserviamo una progressione temporale legata alla trasmissione della forma nel dinamismo essenziale. Tutto inizia con la decisione del giocatore singolo (auto attivazione o educatività) che agisce in nome della sua squadra  secondo la possibilità reale del momento ( moralità). La sua azione  provoca in un secondo momento l’agire/sapienza del resto della squadra (socialità o attivazione convivenza funzionale organica) che realizzerà gli  scopi comuni attraverso l’agire coordinato di tutti (missionarietà) a sostegno del singolo e in funzione del … goal.               Siamo totalmente squadra fin dall’inizio (essenza archetipa) , ma la nostra essenza reale si realizza progressivamente nello spazio e nel tempo.            Questo susseguirsi  nel reale di trascendentali-sapienza  è rappresentato nella “matrice dinontorganica operativa” attraverso  frecce che indicano l’ordine dei trascendentali dinamici

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Figura 14: La matrice dinontorganica fenomenica considerata nel modo di unificarsi nelle “religiosità derivate”.

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Figura 15: la modalità di unificazione della “Matrice Dinontorganica Operativa”attraverso le sapienze che animano l’operatività delle parti. Il verso delle frecce rappresenta l’ordine di azione a partire dall’educatività.


La generalizzazione della Matrice Dinontorganica Operativa

L’incauto e paziente lettore  avrà osservato che lo studio sulla matrice dinontorganica operativa è stato trattato in termini metafisici e questo è passo obbligato per mantenere l’universalità dello strumento[2].

Dire che questa matrice ha valore universale significa sostenere che essa è valida per tutto l’EDUC[3] tanto per il superorganismo dinamico totale, quanto per il religioso e per il profano.

Dire che è universale significa che si applica ad ogni  livello della realtà storica[4], dall’agire del papa al quello del sagrestano, dall’agire del  re a quello del  fantolino e, sopratutto, ad ogni nostro agire.

Universalità  della novità non sempre è un pregio perché in un mondo specializzato verrà considerata irrilevante.  Inoltre , come tale,  si troverà a combattere contemporaneamente la sufficienza dell’animo teologico, sociologico, economico, politico,… filosofico … .

Qualcuno comunque doveva  indicarla, eccola qui di seguito  senza specificazioni e, come al solito, ai posteri l’ardua sentenza.

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Figura 16: la matrice profana nella sua universalità. Dalla definizione dello strumento occorre passare ora alla sua personalizzazione  il dinontorganismo totale, religioso e profano

[1] «Con tutto ciò, resta spiegata la loro trascendentalità, ma non ancora la loro successione. Cerchiamo di darci ragione anche di essa. Si giustifica intanto il primo posto per l’educatività, e l’ultimo posto per la missionarietà, per il fatto che l’educatività è di tipo personale, mentre la missionarietà è di tipo collettivo.»

 Tommaso Demaria,6 NUOVE PROSPETTIVE IL DINONTORGANISMO,  [III  I trascendentali ontologici dinamici, § 4 – La ragione della loro successione. p. 41].

[2] La dialettica dinontorganica avrà bisogno anch’essa dei suoi strumenti tecnici, che le aprano la strada e l’appoggino nel suo compito non facile. Ma essi esulano dalla nostra ricerca, come del resto ne rimangono fuori tanti problemi che interessano l’ideologia ma che sono di indole particolare o applicativa.

[3] «In virtù della dialettica trascendentale, le forme trascendentali dell’ente dinamico, analiticamente molteplici, si fondono dialetticamente in una cosa sola, ed uno risulta L’EDUC, a conclusione del ciclo dialettico realistico-dinamico.»   Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957[XXX  Analisi della dialettica realistico – dinamica, § 5- Dialettica trascendentale. p. 358].

[4] «La dialettica trascendentale, per il fatto stesso che s’identifica con il divenire attualizzante L’EDUC, è la più delicata e complessa. Deve attingere le profondità della materia. Deve sorreggere la traduzione dello statico nel dinamico. Deve mettere in moto la reciprocazione dei trascendentali. Deve animare      tutto l’agire umano, identificandolo con quel divenire attivistico che si chiama prassi.»   Tommaso Demaria,5 SINTESI SOCIALE CRISTIANA,Quaderni di Cultura e Formazione Sociale a cura dell’Istituto di Scienze Sociali del Pontificio Aten Torino 1957[XXX  Analisi della dialettica realistico – dinamica, § 7- Sguardo retrospettivo. p. 360].