Appuntamento settimanale con la metafisica realistico integrale 601

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Nuova costruttivitàC3
7 – II «medioevo» della transizione Siamo in un’epoca di transizione. Così si dice, ed è vero, almeno come dato fenomenico. D’altra parte l’espressione non potrebbe avere altro significato, poiché questa « transizione » in sostanza vien colta e sentita come un «cambiamento » nel senso di un passaggio fenomenico dallo statico al dinamico, senza darsi conto del terminus a quo e del terminus ad quem, né tanto meno del grosso problema che sta sotto al rispettivo « passaggio fenomenico».Si ha tuttavia l’impressione che si tratti di un qualcosa di grave e importante, che coinvolge un po’ tutto cambiando tutto, sottoponendo tutto a mutamenti continui, senza vederci una meta, e peggio senza disporre di qualche mezzo per condurre le cose a buon fine o assicurarvi uno sbocco.Si vive, si aspetta, si corre dietro ai nuovi profeti, o ci si ribella contro questo strano momento contestando, o all’estremo opposto reclamando i diritti del passato; più spesso forse evadendo nel futuro sulle ali dell’utopia. In concreto non c’è che molto buio e poca luce. Si sono sMedioEvo4,DirittiPassatoUtopieFuturopente le luci del passato, non si sono ancora accese le luci dell’avvenire. Ci troviamo in una specie di nuovo « buio medioevo ». Questa è l’immagine forse, che più si attaglia all’epoca di transizione in cui viviamo.Trattandosi nondimeno di « transizione », parrebbe improprio parlare di epoca storica. Un periodo di transizione dura poco, dovrebbe durar poco, si pensa. Ma se rimane una cosa sensata parlare di epoca storica in riferimento al vecchio Medioevo, che come « età di mezzo » fu anch’esso una « transizione », probabilmente è altrettanto sensato parlare di epoca storica anche in riferimento all’attuale «epoca di transizione », e al nuovo « medioevo » che essa rappresenta.Oggi i tempi corrono veloci. I mutamenti sono continui ed incalzano, ma non preludono affatto ad una risoluzione storica a breve termine. D’altronde, a ben rifletterci, essa appare umanamente impossibile. Basta darsi conto di che cosa ci sta dietro al paravento di questa « transizione » come passaggio fenomenico dallo statico al dinamico. Come ormai sappiamo, ci sta né più né meno che il travaglio di un passaggio ontologico-dinamico da un mondo, da un epoca storica ormai tramontata per sempre e su cui sta scendendo un crepuscolo definitivo, a un mondo, a un’epoca storica del tutto nuova.MedioEvo3,CinaComputer

Di essa s’intravedono forse i bagliori, i quali però sono ben lontani dall’essere le luci di un’aurora. Sono piuttosto i bagliori di incendi che consumano vecchie e nuove civiltà, come può avvenire in una specie di era geologica, la quale, pur preparando un nuovo habitat, è ancora ben lontana dall’offrirci una palingenesi della vita. Così è per quest’epoca di transizione: uno sconvolgimento storico di ampiezza cosmica che prelude a un’epoca storica nuova, la quale, profilandosi come « epoca storica dinontorganica », sarà raggiunta dopo la consumazione di quest’epoca storica di transizione, che è già « dinamica ».

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