Composizione e scomposizione dell’ente dinamico attraverso la metafisica realistico integrale
Il dinontorganismo è realtà complessa (la più complessa realtà umana) che si costruisce nello spazio e nel tempo: esso è universale come la sua natura di EDUC.
Per questa sua universalità il dinontorganismo/EDUC esce dalla portata dei sensi della persona entrando nei “sensi della ragione” [1]: la realtà umana è cosciente della propria autocostruzione[2] quando le è possibile valutare il risultato dell’agire collettivo in senso ideoprassico. Mentre infatti sappiamo benissimo valutare il nostro agire di persona singola (anche dinontorganico) oggi risulta impossibile valutare il nostro agire collettivo senza indici collettivi adeguati che ci mostrino il progredire del dinamismo essenziale della realtà umana nel suo complesso.
La conseguenza è semplice e inevitabile: l’EDUC inizierà a realizzarsi come dinontorganismo cosciente dal momento in cui riusciremo ad individuare indici per misurare il dinontorganismo.
Come riuscire ad individuarli è l’argomento delle prossime righe.
introduzione
Sappiamo che valutare la bontà o la cattiveria di una azione è cosa normalissima. Ma è possibile misurarla oggettivamente? Attraverso la metafisica realistico integrale sappiamo che è possibile: ed infatti è previsto nella natura oggettiva dell’ente dinamico, nelle leggi dei trascendentali dinamici … ecc. Lo stesso Demaria[3] ne indica la strada nel comporre e scomporre il dinamismo essenziale utilizzando lo strumento proprio all’ente dinamico, i piani dell’essere[4].
La scomposizione aiuta a distinguere le varie parti dell’ente dinamico e riconoscere i dinamismi che lo formano e aiuta così ad intervenire in modo selettivo su singoli aspetti. L’obbiettivo di questo scritto non è illustrare l’ente dinamico ( come non lo era illustrare la gravità al tempo di Newton) ma “scoprire” la possibilità di misurarlo attraverso indici in modo scientifico e non empirico.
Si tratta di un passo importante, perché ciò che effettivamente interessa ogni uomo è misurare il costruirsi del dinamismo essenziale della Realtà Storica, ne va della sua vita.
Gli studi che seguono hanno l’obbiettivo di verificare (come parimenti è successo una volta teorizzata la gravità) che effettivamente quanto teorizzato nel progettare la Realtà Storica sia coerente con il reale ottenuto (adaequatio intellectus et rei).
Come avviene la verifica? La mente dell’uomo a tal proposito è attrezzatissima, essa è abituata a riassumere enormi quantità di dati nella sapienza che li anima, e ad affidarsi ad essa. Il nostro cervello funziona in modo “sapienziale” fin dalla nostra nascita: riassume dati che ha colto nella sapienza che li anima ed unifica le sapienze tra loro nel disegno che le genera. Noi tutti viviamo nel reale storico. Per questa nostra “innata” abilità nell’utilizzare la sapienza e per l’universalità e concretezza dell’ente, ad ogni lettore è sufficiente guardarsi dentro con attenzione, e confrontare quanto scritto con la propria vita per verificare il vero ed il falso di quanto viene affermato.
A completamento del reale direttamente verificabile, come ulteriori indicazioni scriveremo in nota ciò che già la scienza ha riconosciuto, ma nulla, proprio nulla, può sostituire l’esperienza diretta della nostra vita.
L’esplicitazione metafisica
Per esplicitazione si intende quel processo conoscitivo che ha come obbiettivo di dettagliare nelle sue componenti un ente senza mai dividerlo. L’importanza dell’esplicitazione metafisica è legata alla possibilità di
- riconoscere le varie componenti essenziali
- mantenerle unite in un sistema di relazioni essenziali che le genera.
- Tradurre le componenti in indicatori che consentono la misurazione del dinamismo essenziale
- perfezionare e bilanciare la costruzione dell’organismo dinamico, anche fenomenico, qualsiasi esso sia
ma forse l’importanza maggiore che ha questo studio è quello di definire uno strumento che semplifica ed organizza razionalmente lo studio dell’ente dinamico in una sorta di operazione “matematica”.
Lo studio avviene utilizzando come strumento una modalità grafica chiamata comunemente “mappa mentale”/matrice che consente di avere sempre disponibile in una singola occhiata il quadro generale pur introducendo numerose “regole costruttive” al suo interno.
Il primo passo è perciò costruire una mappa mentale.
La sapienza è il soggetto da esplicitare,
il piano essenziale
Il lavoro di identificazione della sapienza fondante è stato fatto da T. Demaria e lo diamo per acquisito con il nome di DINONTORGANISMO[5].
Diamo pure per acquisita la sua natura essenziale che rende l’ente dinamico “ tutto ente e tutto essenza”[6].
Diamo per acquisito l’ente dinamico sia costituito da “azione sapienziata” ( passatemi il termine) ossia non da azione bruta e casuale ma da prassi resa coerente ed univoca dalla divenienza che la anima e la finalizza nel dinamismo essenziale[7].
Diamo per acquisito il dinamismo essenziale consistente nella triplice valenza della dialettica che da un lato costruisce essenzialmente l’ente particolare dall’altro il totale[8].
Diamo per acquisito che l’ente dinamico si definisce come EDUC e che esso contiene tutto il divenire dell’agire umano passato, presente e futuro[9].
Diamo per acquisito che l’EDUC sia organizzato nelle sue due valenze fondamentali[10], quella religiosa salvifica e quella ontica dell’agire profano.
Non è concepibile nel reale il dinontorganismo profano a prescindere da quello religioso tuttavia diamo per scontata anche la possibilità di un “ripensamento critico frazionato”[11] che ci permette questa limitazione al lato profano esclusivamente a titolo di studio.
Diamo per acquisito anche che il lato profano dell’EDUC abbia un Assoluto ideoprassico[12] il cui contenuto ha valenza ontica e quindi non coincide con quello religioso la cui formalità è salvifica[13] .
Il punto di partenza di questo studio è l’Assoluto[14] profano dinontorganico[15] che opera attraverso il trascendentale sintetico [16] nella sua valenza ontica: anche questo lo diamo per acquisito.
Non ci preoccupiamo di dimostrare nulla di tutto questo, ci preoccupiamo semplicemente di identificare un metodo che ci aiuti a praticare l’ente dinamico esplicitandolo nelle sue componenti.
In questo file noi ci auto-limiteremo ad esplicitare la sapienza dell’agire profano che sappiamo già essere definibile come dinontorganismo.
Il punto di partenza: il contenuto dell’Assoluto dinontorganico
Dinontorganismo: La sapienza in grado di costruire l’agire umano interpersonale (umanità)nella sua valenza oggettiva di ente dinamico profano necessariamente vitale e vitalmente operante |
Tabella 1: Il contenuto dell’Assoluto dinontorganico profano da esplicitare
Posto l’Assoluto da noi conosciuto come ente dinamico, noi non sappiamo ancora come esso venga all’esistenza-dinamica. Per individuare il suo “actus essendi perenne” che lo costituisce dobbiamo utilizzare i piani dell’essere e l’osservazione.
Nella mappa mentale che stiamo costruendo il suo colore sarà sempre verde-oliva come quello della tabella1
Il modo di esistere della sapienza, l’esplicitazione esistenziale
Attraverso i piani dell’essere, che sono lo strumento dell’ente dinamico[17], si può esplicitare l’Assoluto dinontorganico profano.
Dinontorganismo: Piano essenziale La sapienza in grado di costruire l’agire umano interpersonale (umanità) come vitale e vitalmente operante | Piano esistenziale | Piano fenomenico | Piano operativo |
Tabella 2: Strumento di scomposizione dell’Assoluto Dinontorganico sono i piani dell’essere
Ma da quali e quante realtà è composto l’Assoluto Dinontorganico?
Da quante è semplice, almeno da due raggruppamenti perché si tratta di un dinamismo di sintesi. Ma il realismo non nasce dai libri, dobbiamo guardare la sua presenza nel reale. Anche qui diamo per acquisito che l’esplicitazione coglie la novità della realtà storica profana[18] come la conosciamo, realtà che viene avviata dall’economia industriale (e postindustriale) attraverso la possibilità di sostituire il lavoro della persona con quello operato dalla macchina[19]. Il reale dell’agire umano può essere solo la permanenza dell’umanità nello spazio e nel tempo attraverso l’agire funzionale alla trasmissione della vita, ma, accanto alla trasmissione della vita che continua ad avvenire attraverso la comunità familiare troviamo un nuovo agente ad essa necessario[20] e che con essa si deve sintetizzare: l’economia industriale (e postindustriale).
Nel dinontorganismo profano confluiscono i piani dell’essere delle due realtà, famiglia ed economia, cicli attivistici[21] che rappresentiamo per comodità in forma di matrice piana utilizzando i “piani dell’essere”.
Il piano della prassi, infatti, contiene la divenienza che ha appunto il compito di realizzare l’essenza reale ( la prima casella verde) sia nel caso della famiglia come nel caso dell’economia. Nella tabella il colore dei componenti primari del dinontorganismo resterà sempre giallo-oro.
ESSENZA-sapienza dinontorganica profana | Esistenza-sapienza B: costruzione sociale | Fenomeno-sapienza B:economia industriale (e postindustriale) | Operatività-Sapienza B: prassi Rivoluzione Industriale |
Esistenza Sapienza A: | |||
Fenomeno-sapienza A sapienza comunità familiare | |||
Operatività A Prassi famiglia |
Tabella 3: L’Assoluto Dinontorganico PROFANO distinto nelle sue due componenti, la sapienza che muove l’economia industriale (e postindustriale) e quella che muove la famiglia. In questa matrice La Sapienza A è forma della Sapienza B.
La caratteristica essenziale forma-materia
Lo strumento deve rappresentare tutte le caratteristiche dell’essenza, prima di tutto la sua strutturazione in forma (accidentale a valore essenziale) e materia. Il nostro interesse è esclusivamente sulla matrice dinotorganica ed in essa la forma costituisce la base spirituale.
Attraverso le regole di costruzione, in questa matrice viene rappresentata anche la diversa funzione di base spirituale e base materiale ponendo la base spirituale con funzione di forma in colonna e la base materiale con funzione di materia in riga.
Procedendo quindi da sinistra a destra si passa dalla forma alla materia
Medesima Razionalità Interna Oggettiva (RIO)
La SORGENTE della nostra esplicitazione continua ad essere l’Assoluto (dinontorganico) nella sua veste profana di Dinontorganismo con valore essenziale. Per questa caratteristica di essere parte-di una-essenza ciascun piano dell’essere, profano in questo caso, è costituito dalla medesima Razionalità Interna Oggettiva (RIO) dell’essenza di cui fa parte. Poiché fa parte di un ente dinamico ciascuna delle parti
- è ente dinamico esso stesso costruito da quel particolare ciclo attivistico che sono i “piani dell’essere ” .
- contiene la medesima RIO (sapienza) ma specificata con le caratteristiche della parte
Il piano fenomenico dell’esistenza, l’esplicitazione fenomenica
L’esplicitazione ha distinto i due componenti che nell’ente dinamico costruiscono in reale profano.
Ma come viene garantita l’unità ESSENZIALE nella distinzione delle due parti che ora formano l’ente stesso?
Il dinamismo essenziale è coerente ed univoco quando la sapienza che realizza il dinamismo delle parti è univoca. L’unità ontologico-essenziale viene garantita quando i medesimi i piani dell’essere costruiscono entrambe le parti
ESSENZA-sapienza dinontorganica profana | Esistenza-sapienza B: costruzione sociale | Fenomeno-sapienza B:economia industriale (e postindustriale) | Operatività-Sapienza B: prassi Rivoluzione Industriale |
Esistenza Sapienza A: | ÝÜ questo fattore nello stesso tempo | ||
Fenomeno-sapienza A sapienza comunità familiare | realizza l’esistenza della sapienza A e della sapienza B | ||
Operatività A Prassi famiglia |
Tabella 4:L’unità delle parti viene garantita dalla sovrapposizione dei piani dell’essere che costituiscono le parti fenomeniche del dinontorganismo
In pratica l’essenza dinontorganica (profana) può essere generata solo dalla sapienza generatrice di rivoluzione industriale e famiglia. A loro volta rivoluzione industriale e famiglia possono essere parte essenziale del dinontorganismo quando i rispettivi piani dell’essere sono comuni. Famiglia e rivoluzione industriale si costruiscono così sotto il segno della solidarietà ontologica delle loro sapienze costruttive ( ossia della loro dialettica). È questo il modo di mostrarsi della sintesi primordiale, ossia il suo piano fenomenico.
Ciascuna parte della RIO attiva entrambi gli aspetti del dinamismo
Ancora: poiché la caratteristica di questi piani dell’essere “esplicitati” è quella di essere parte fin dall’inizio del medesimo Assoluto (dinontorganico) che li genera, ne consegue che
- il singolo contenuto sapienziale (anch’esso ESSENZA e RIO) non potrà fare a meno di attivare tanto l’una quanto l’altra parte del dinamismo profano che lo genera.
Questa necessaria “bivalenza” verrà espressa nella matrice sottostante attraverso la sovrapposizione dei piani della zona verde (tabella 5).
ESSENZA-sapienza | Esistenza-sapienza B: costruzione sociale | Fenomeno-sapienza B:economia industriale (e postindustriale) | Operatività-Sapienza B: prassi Rivoluzione Industriale |
Esistenza Sapienza A: | Esistenza-Sapienza A & Esistenza Sapienza B | Esistenza Fenomeno-sapienza B & Fenomeno esistenza Sapienza A | Esistenza Operatività-Sapienza A & Prassi Esistenza Sapienza B |
Fenomeno-sapienza A sapienza comunità familiare | Fenomeno Sapienza B & Esistenza Sapienza A | Fenomeno-Sapienza B & Fenomeno Sapienza A | Fenomeno Operatività Sapienza B & Operatività Fenomeno Sapienza A |
Operatività-Sapienza A Prassi famiglia | Prassi Sapienza B & Esistenza operativitàA | Operatività Fenomeno-Sapienza B & Fenomeno operatività A | Operatività Sapienza A & Operatività Sapienza B |
Tabella 5: La matrice dinontorganica esplicitata nel suo piano fenomenico. L’essenza DINONTORGANICA è qui distinta nella funzione delle sue componenti sapienziali nelle quali in ogni singola parte viene mantenuto il rapporto forma-materia.
Nello strumento-matrice il rapporto forma-materia e i piani vengono mantenuti
Pur mantenendo l’identità iniziale (RIO) l’esplicitazione deve essere completa mostrando ogni possibile aspetto della sintesi.
- l’esplicitazione avviene attraverso piani dell’essere per distinguere senza mai dividere ciò che è già contenuto nel dinamismo dell’unica essenza.
- L’esplicitazione distingue perciò all’interno della sapienza primaria dinontorganicità le varie parti essenziali, che possono essere costituite solo dal diverso modi di combinarsi del costituente essenziale, i piani dell’essere delle parti.
- Questa diversità nell’identità viene mostrata dalla matrice anche attraverso il significato legato alla posizione. La distinzione tra piani viene rappresentata da colori diversi della matrice colorando in arancio la zona essenziale e in verde chiaro le altre.
- I piani dell’essere, enti dinamici essi stessi, sono deputati a trasmettere tutte le caratteristiche essenziali tra cui la forma accidentale[22]. Esplicitando le parti va precisato il rapporto forma-materia tra le parti costituenti .
Inoltre attraverso il diverso colore dello scritto si ricorda il rapporto di prevalenza ( il lato forma) utile nell’elaborazione tra A-forma (in colonna e rosso) e B-materia (in riga e nero).
Mappa 1
Figura 1:Dall’alto verso il basso. CONCETTO 1: Il dinontorganismo è in composizione-perenne attraverso realtà che si fondono tra loro perché realizzate dai medesimi piani dell’essere
Mappa2
Figura 2:CONCETTO2. Dinontorganismo profano e “Matrice dinamica fenomenica” si equivalgono, perché la matrice non è altro che l’esplicitazione de primo. Si equivalgono nel reale prima di essere rappresentate attraverso lo strumento.
La matrice fenomenica è la base del piano operativo dei trascendentali dinamici
Sullo strumento “Matrice dinontorganica fenomenico” che esplode la Razionalità Interna Oggettiva dell’Assoluto Ideologico Primario e Derivato, costruiamo ora il piano operativo costituito dai trascendentali dinamici in modo che la forma essenziale sia completa.
“Con quale esito? Con quale meccanismo? Con quale strumento? L’esito dipenderà dalla costruzione e dal tipo della stessa costruzione. Il meccanismo rimane quello della persona umana autonoma psicologicamente, ed eteronoma ontologicamente. Lo strumento decisivo è quello della forma, e per di più di una forma dinamica viva a valore essenziale trascendentale. È la forma essenziale infatti che, ponendone l’essenza e ponendo in moto i suoi TD, costruisce il rispettivo essere. Il che rimane vero anche per la persona-cellula. “
Tommaso Demaria, Edizioni SPID anno 1974, 188, III LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO, CAPO V LA PERSONA UMANA COME PERSONA-CELLULA, 8 – La persona come ente di secondo grado
Prescindiamo dalla spiegazione di cosa e quali siano i trascendentali dinamici. Rimandiamo tutto ai testi del prof. d. Tomamso Demaria nel secondo volume della collana SPID, “Metafisica della realtà storica”, disponibile oggi solo in rete nel sito www.nuovacostruttivita.it.
Ci limitiamo a quegli accenni che sono funzionali alla comprensione della ricerca degli indici.
I trascendentali sono le modalità/formalità di azione della forma
Cerchiamo di visualizzare il reale per scoprire in quale ambito operano i trascendentali. Pensiamo a realtà che conosciamo…
- In che modo DentalNTT si costruisce?
- C’è qualche punto di incontro con l’agire di Arredoluce?
- E con la polisportiva CSI-ASCI? Con la pallacanestro Chievo? Con ARC?
- E SIR come si collega con il resto?
- I salesiani, la ma famiglia, la scuola, …
Le domande ci indicano che cosa non cercare. In effetti DentalNTT (servizi per dentisti) non ha nulla a che vedere con la Polisportiva CSI-ASCI e neppure con Arredoluce (illumiazione). Non sono clienti tra loro e non hanno contatti in quanto aziende.
Non è dunque l’azione il fattore unificante. Il fattore che unifica è l’utilizzo da parte di ciascuna di una determinata sapienza per la propria costruzione, modalità costruttiva che le mantiene separate dal punto di vista pratico ma Assolutamente unite dal punto di vista Sapienziale in quanto tutte costruttrici dell’Umanità Vitale e Vitalmente operante.
Questa Unione è generata dalle modalità costruttive, modalità/formalità che sono costitutive dell’Essenza Archetipa. Del resto è una situazione abituale: tanto “Toyota” quanto “Clinica del sorriso” lavorano nella modalità costruttiva “qualità totale” pur non avendo nessun contatto tra loro sono unite dalla SAPIENZA costruttiva “Total Quality”.
I trascendentali sono modalità di azione costruttiva(formalità essenziali) universali e a valore essenziale[23], ma di quale sapienza?
I trascendentali come trait-d’union tra umanità e persona-cellula
I trascendentali sono necessità essenziali, ma di chi? La domanda non è affatto inutile perché la sua scontata risposta ci consente di capire il meccanismo intimo del loro funzionamento e di illuminare l’intera costruzione della Matrice Dinontorganica dal lato operativo[24].
Sono formalità della sapienza costruttiva dell’agire, e quindi
- formalità essenziali costruttive della persona-cellula
- formalità essenziali costruttive dell’EDUC/Umanità
Proprio perché modalità SAPIENZIALI a valore essenziale necessarie tanto all’agire di Umanità quanto di persona essi dominano l’individuo dal di sopra ( come necessità autocostruttiva dell’Umanità) e dal di dentro ( come necessità autocostruttiva della persona).
“… È la forma essenziale infatti che, ponendone l’essenza e ponendo in moto i suoi TD, costruisce il rispettivo essere. Il che rimane vero anche per la persona-cellula. “
Tommaso Demaria, Edizioni Costruire, anno 1975,188 , III LA REALTA’ STORICA COME SUPERORGANISMO DINAMICO, CAPO V LA PERSONA UMANA COME PERSONA-CELLULA, 8 – La persona come ente di secondo grado
Proprio perché mobilitano “dal di dentro” in quanto necessità dell’essenza particolare i trascendentali dinamici “auto”-costruiscono l’intero essere come organico essenzialmente[25], compreso il loro campo di azione, la sapienza costruttiva dell’essenza. Non resta che domandarci: quali sono queste formalità essenziali comuni al dover essere di ogni parte dell’EDUC?
Cinque trascendentali dinamici
Cosa (quale sapienza ) è presente tanto nelle necessità costruttive dell’ente particolare come in quelle dell’EDUC? L’auto-attivazione e la conseguente mobilitazione dell’EDUC come dinontorganico dipende da questo.
I trascendentali dinamici dinontorganici sono costituiti da cinque modalità costruttive SEMPRE PRESENTI in quanto costitutive dell’essenza.
- Religiosità = modalità essenziale titolare del processo di unificazione (le celle della matrice), ripetitore del Dinontorganismo a livello particolare. Nella Matrice fenomenica abbiamo già scomposto la religiosità iniziale nelle religiosità particolari attraverso i piani dell’essere.
Il processo di unificazione gestito dalla religiosità si realizza attraverso i suoi aspetti analitici o trascendentali dinamici analitici
due dei quali riguardano la parte ( l’agire della persona-cellula)
- educatività = modalità di preparazione a vivere ed agire: autoattivazione in quanto il trascendentale ha valore essenziale anche per l’ente particolare ed autonomazione quando non si tratta di viventi.
- moralità = norma costruttiva ESSENZIALE propria alla Parte costruttiva di sé in funzione del tutto dinontorgan