La cura della casa comune verso un’economia sostenibile

La cura della casa comune verso una economia sostenibile

Costruire la vita nel presente è l’unico modo per avere un futuro

La cura della casa comune verso una economia sostenibile 1

Abstract 2

Introduzione 2

  1. Abbiamo bisogno di cambiare il modello di sviluppo globale [194] 2

  1. Prima domanda: Perché bisogna cambiare modello di sviluppo? 3

2.1. Perché il modello  attuale porta all’autodistruzione [5] 3

2.2 Perché dal modello ASSUMIAMO  i comportamenti quotidiani [5,6,16,22,109,123,215] 3

  1. Seconda domanda: Con cosa bisogna sostituirlo? 3

3.1. Sostituire il modello con una  RELAZIONE [23,66,215,218,240] 3

3.2. relazione che sia propria della  la VITA [99,235] 4

3.3. macro-relazione che si sviluppi con  l’AMORE [231] 4

  1. Terza domanda: Ma si può? 5

4.1. Occorre trovare una nuova relazione intrinseca tra lavoro, sviluppo sociale  e inquinamento[23]. 5

  1. Quarta domanda: Che cos’è e come è fatto un modello di sviluppo? 6

5.1. Il modello è una RELAZIONE che unifica fattori distinti 6

5.2. Il modello  è una relazione umana universale, perciò composto dai princìpi universali della Vita 6

5.2.1-i princìpi della Vita sono studiati dalla Dottrina Sociale Cristiana 6

5.2.2. princìpi della DSC sono un unico principio sintetico declinato in quattro analitici 7

5.2.3-La relazione tra i  princìpi  costituisce “CICLO” SOSTENIBILE in sè. 7

5.2.4.-i princìpi della vita hanno la funzione di costruire le regole di comportamento (che assumiamo anche col modello) 8

5.2.5.-L’ambiente costringe a generalizzare i princìpi della DSC 8

5.3. i PRINCIPI costruttivi nel modello socio-economico-ambientale sono i TRASCENDENTALI DINAMICI 8

5.4.  I PRINCIPI  della DSC sono correlati ai rispettivi TRASCENDENTALI organico-DINAMICI 9

5.5. I Trascendentali dinamici sono parte integrante di ogni singolo sviluppo 9

5.6. I trascendentali operano come forme cicliche unificate tra loro 9

5.7. Il sistema trascendentale è auto correttivo 10

  1. Quinta domanda: In che modo si (auto) costruisce un sistema? 10

6.1. Cosa significa che si autocorregge? 10

6.2. ASSUMO COMPORTAMENTI DIVERSI  in relazione ai risultati del parametro “PIL” 11

6.3. Il ciclo IS_LM (PIL) è la traduzione dei trascendentali dinamici economici 11

6.4. I trascendentali organico dinamici comprendono anche la dimensione sociale ed ambientale. 12

6.5. La misurabilità del risultato organico dinamico consente il perfezionamento del modello verso nuovi fini. 12

  1. Sesta domanda da dove bisogna iniziare? 13

7.1. Fondare l’economia su leggi oggettive [178] 13

7.3. L’ecosistema “cristallizza” parte dell’energia destinata a produrre calore (e regola anche la CO2). 13

7.4.  Occorre  che l’economia impari a “cristallizzare” l’energia del sole e regolare la CO2 14

7.5. Dynamic organic energy model 14

  1. Settima domanda a quali condizioni si può lanciare il modello organico dinamico? 15

8.1. Al crescere dell’economia cresce la vita e diminuisce l’inquinamento: si può mantenere in moto l’economia e dare lavoro a tutti! 15

8.2. Solo con queste premesse  termodinamiche è possibile lanciare “Piano Marshall” internazionale necessario alla regolazione della temperatura del pianeta. 15

8.3. Le conseguenze sociali  del passaggio: caratteristiche essenziali intrinseche al modello organico dinamico 16

8.3.1. Economia-socio-ambientale 16

8.3.2. Società-economico-ambientale 17

8.3.3. Ambiente-socio-economico 17

Felici conclusioni. 18

Abstract

Laudato sí focuses on the  SOCIO ECONOMIC ENVIRONMENTAL MODEL [194],MODEL which needs to be replaced urgently, since  it causes serious disruptions to Oikos [4,23].

The new  organic and dynamic SOCIO ECONOMIC ENVIRONMENTAL MODEL [5]  (producing and fostering organic life) founds on A  STRICT AND INTRINSIC RELATIONSHIP BETWEEN DIFFERENT FACTORS which are already existing in our Oikos [66], but are  actually distorted and destroyed by the current consumerist CYCLE [56].

The new socio-economic  environmental organic dynamic model (vitally OPERATING [99]) organises the social structures as CYCLICAL and fit for life through the  DYNAMIC TRANSCENDENTALS (i.e. principles of Social Teachings of the Church [63] translated into universal operative forms, which also apply to the Oikos).

The growth of the person [240] is thus favoured, since anyone would BEHAVE  ACCORDING TO THE TRANSMISSION OF LIFE [99,235,240], fostering the possibility of a FUTURE FOR THE ENTIRE HUMAN FAMILY [13].

The inherent dialectic of such NEW SOCIO- ECONOMIC AND ENVIRONMENTAL DEVELOPMENT MODEL [139]  is “vita tua vita mea”, which founds ON LOVE [231] AND ON UNITY, and replaces current “mors tua vita mea” developmental paradigm [213,141,48,29,20].

The new environmental socio-economic model suggested by Laudato si’ is OBJECTIVE and mathematically measurable, and is also structurally capable of supporting the economic cycle, building CULTURE FOR life in the Oikos, supporting the local community, fighting poverty.

Introduzione

In questo contesto preferiamo gettare un ponte tra teologia e ragione  collegando le affermazioni al punto di vista teologico [63,132] tuttavia identico risultato si sarebbe potuto ottenere attraverso la via scientifica.

1. Abbiamo bisogno di  cambiare il modello di sviluppo globale [194]

La nuova via per l’economia consiste nel suo modello di sviluppo. Non c’è dubbio che l’economia (e la società) che viviamo nel presente sia il frutto del suo sistema di sviluppo globale passato.

«194. Affinché sorgano nuovi modelli di progresso abbiamo bisogno di «cambiare il modello di sviluppo globale», [136] la qual cosa implica riflettere responsabilmente «sul senso dell’economia e sulla sua finalità, per correggere le sue disfunzioni e distorsioni».[137] Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso.»

2. Prima domanda: Perché bisogna cambiare modello di sviluppo globale?

2.1. Perché il modello  attuale porta all’autodistruzione [5]

Diamo per scontato il disastro economico,ecologico e sociale che è il tema di tutta l’enciclica [5] e specifichiamo invece che il modello vive in noi e per il nostro agire.

2.2 Perché dal modello ASSUMIAMO  i comportamenti quotidiani [5,6,16,22,109,123,215]

Fa parte della natura umana di persona ASSUMERE comportamenti. Ogni mattina ciascuno di noi  ne ASSUME uno quando entra al lavoro, e questo comportamento non è lo stesso che ASSUME quando, uscito dal lavoro, sale in macchina e guida lungo le strade ASSUMENDO un comportamento del tutto diverso da quello che ASSUME solo mezzora dopo quando partecipa ad una partitella di calcio con i colleghi di lavoro. In tutta la giornata ha ASSUNTO comportamenti del tutto diversi da quello di  padre che ASSUME rientrando in famiglia, e così via.

Il modello socio economico si manifesta nella qualità delle REGOLE ASSUNTE da parte delle persone [ecologia umana,5]che alla fine danno luogo a quello che il papa chiama economia fattuale [109] ossia capillare a cui partecipiamo tanto con i nostri comportamenti di consumatori quanto con quelli di produttori.

Cosa fa un modello di sviluppo? Il modello è la causa [15]preponderante del disastro ambientale e sociale perché coordina la prassi dell’intera umanità regolandone  lo sviluppo[6]. Per  un nuovo modello socio economico occorre ASSUMERE  REGOLE di comportamenti socio-economici funzionali alla vita [139]: ASSUMERE questi parametri in nuovi  stili “francescani” di vita [16], ASSUMERLI  quindi nella cultura[6,22,123],  ASSUMERLI nell’economia fattuale [109].

3. Seconda domanda: Con cosa bisogna sostituirlo?

3.1. Sostituire il modello con una  RELAZIONE [23,66,215,218,240]

Modello di sviluppo ed economia sono una la concretizzazione dell’altro. Il   nuovo  modello di sviluppo socio-economico  è inutile cercarlo presso qualche grande economista o politico abituato a ragionare con questa formula

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Proprio questa formula  eletta ad assoluto [195] è la visualizzazione del modello che il papa chiama paradigma tecnocratico[101] o anche economia fattuale [109]per sottolinearne la sua capillarizzazione nell’agire collettivo. È la RELAZIONE oggettiva tra i suoi termini che consente la formula. Questi termini  IN RELAZIONE  TRA LORO contengono il consumo assoluto, l’investimento pubblico e privato, la gestione della massa monetaria la capacità di aumentare la spesa, le tasse, ma qui non c’è RELAZIONE con il clima, non c’è la RELAZIONE con l’ecologia, non c’è la RELAZIONE la società, non c’è la RELAZIONE con lo spreco, non c’è la RELAZIONE con il debito col futuro, la RELAZIONE  desertificazione dei mari … la lista è lunghissima.

In sintesi: la formula IS_LM non è sufficiente per governare la società [23]e tanto meno per governare il pianeta [66] e per cambiare modello di sviluppo globale, abbiamo invece bisogno di ragionare su una formula che metta IN RELAZIONE TRA LORO tutte le caratteristiche del nuovo modello [215] chieste da Laudato sì’ per fare in modo che al crescere dell’una non venga distrutta l’altra.[218,240]

3.2. relazione che sia propria della  la VITA [99,235]

L’elemento comune tra economia, società ed ambiente è il fatto che tutte queste realtà sussistono per la vita.

Ne segue che è la VITA stessa, il suo Logos[99,235]  che pone OGGETTIVAMENTE ed INTRINSECAMENTE [6] le “nuove” RELAZIONI fondamentali che consentono la  formula del nuovo modello [123], garantendo altresì il suo funzionamento perché OGGETTIVE ed INTRINSECHE da sempre.

Proprio l’OGGETTIVITÀ (CiV) e l’identità del  soggetto osservato (la razionalità della VITA nella sua storicizzazione), pongono necessariamente un ponte tra Nuovo Modello di sviluppo e Dottrina Sociale Cristiana.

3.3. macro-relazione che si sviluppi con  l’AMORE [231]

«231. L’amore, pieno di piccoli gesti di cura reciproca, è anche civile e politico, e si manifesta in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore. L’amore per la società e l’impegno per il bene comune sono una forma eminente di carità, che riguarda non solo le relazioni tra gli individui, ma anche «macro-relazioni, rapporti sociali, economici, politici».[156] Per questo la Chiesa ha proposto al mondo l’ideale di una «civiltà dell’amore» [157]. L’amore sociale è la chiave di un autentico sviluppo: «Per rendere la società più umana, più degna della persona, occorre rivalutare l’amore nella vita sociale – a livello, politico, economico, culturale – facendone la norma costante e suprema dell’agire».[158] In questo quadro, insieme all’importanza dei piccoli gesti quotidiani, l’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società. Quando qualcuno riconosce la vocazione di Dio a intervenire insieme con gli altri in queste dinamiche sociali, deve ricordare che ciò fa parte della sua spiritualità, che è esercizio della carità, e che in tal modo matura e si santifica.»[1]

L’amore nelle «macro relazioni, nei rapporti sociali economici e politici» è anche il sunto della metafisica realistico integrale scoperta da Tommaso Demaria salito al cielo giusto 20anni fa. Scrive infatti riguardo al modello globale:

«È una specie di rivoluzione, che sostanzialmente cammina verso il Vangelo, e non contro il Vangelo. Il Vangelo è amore, è unità, è sintesi dinamica. È LA SINTESI DINAMICA DEL CORPO MISTICO.

E la dialettica dinontorganica è la dialettica della sintesi, dell’unità, in definitiva dell’amore.

« L’amore è più forte della morte ». Non è detto pertanto, che una ideologia armata dalla dialettica dinontorganica, sia meno forte di una ideologia armata dalla dialettica della lotta. Dipenderà dagli uomini. Dipenderà dalla loro scelta ideologica. Soprattutto dipenderà dai cristiani. Dipenderà dalla prassi che nasce dalla scelta ideologica.»[2]

4. Terza domanda: Ma si può?

A molti sembra che distruggendo il ciclo economico salviamo possiamo salvare il pianeta, ma al prezzo di distruggere l’umanità. Mi scrive in questi giorni un amico.

“Gentili amici, … il sogno è stato interrotto.”
come molti sanno l’azienda di mio padre – XXXX – per la quale avevo colto la sfida di prenderne in mano le redini e portarla nel futuro – è stata costretta alla chiusura a seguito di un lungo periodo di sofferenze dovute, tra l’altro, alle conseguenze delle sanzioni europee contro la Russia.

Un’azienda che stavo dirigendo verso l’eco-sostenibilità – come descritto in questa intervista – l’innovazione di processo, l’internazionalizzazione, la differenziazione dei mercati, la responsabilità sociale.

Ma il sogno è stato interrotto.”

Occorre proprio scegliere tra  lavoro per tutti e salvezza del pianeta? Per rispondere osserviamo le relazioni presenti nel modello.

4.1. Occorre trovare una nuova relazione intrinseca tra lavoro, sviluppo sociale  e inquinamento[23].

La relazione intrinseca  del modello consumistico  sembra essere

+consumo = +produzione = +lavoro = +ricchezza.

Ne consegue che:

1-salvare la Vita nella casa comune = diminuzione della Co2 = meno economia (meno consumo = meno produzione = meno ricchezza = meno lavoro)[128]

Per questa relazione è quindi impossibile il dinamismo economico rispettoso dell’ecosistema  e insieme garante del lavoro.

Per poter essere sostenibile la relazione dovrebbe essere cambiata in quest’altra relazione intrinseca ed oggettiva che dobbiamo scoprire oggi

2-salvare la vita nella casa comune = sviluppo sociale = crescita  dell’economia

C’è questa relazione nel reale? Come inserirla nel modello di sviluppo? Per saperlo occorre conoscere come è fatto un modello di sviluppo globale.

5. Quarta domanda: Che cos’è e come è fatto un modello di sviluppo?

5.1. Il modello è una RELAZIONE che unifica fattori distinti

Abbiamo già notato che l’attuale modello di sviluppo è la descrizione di  una relazione già presente nel reale che precede l’equazione stessa

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Ma questa relazione denominata “PIL” o “IS_LM” valida dal punto di vista economico e monetario è  incapace di descrivere la parte sociale e l’ecosistema[16]. Con che cosa possiamo completarla[215]?

5.2. Il modello  è una relazione umana universale, perciò composto dai princìpi universali della Vita

È la VITA dell’UMANITÀ stessa  che contiene OGGETTIVAMENTE ed INTRINSECAMENTE [6] le “nuove” RELAZIONI fondamentali che consentono la  formula del nuovo modello [123]. L’umanità le contiene sotto forma di princìpi OGGETTIVI ed INTRINSECI, da sempre studiati dalla Chiesa nella sua Dottrina Sociale.

«160 I principi permanenti della dottrina sociale della Chiesa costituiscono i veri e propri cardini dell’insegnamento sociale cattolico: si tratta del principio della dignità della persona umana .. nel quale ogni altro principio e contenuto della dottrina sociale trova fondamento, del bene comune, della sussidiarietà e della solidarietà. Tali principi, espressione dell’intera verità sull’uomo conosciuta tramite la ragione e la fede, scaturiscono «dall’incontro del messaggio evangelico e delle sue esigenze, che si riassumono nel comandamento supremo dell’amore di Dio e del prossimo e nella giustizia, con i problemi derivanti dalla vita della società»…»[3]

5.2.1-i princìpi della Vita sono studiati dalla Dottrina Sociale Cristiana

L’incarnazione della VITA stessa, oggetto di studio da millenni nella Chiesa,  si esprime nel sociale attraverso quattro princìpi fondamentali propri della Dottrina Sociale Cristiana (DSC)[1].

«160…La Chiesa, nel corso della storia e alla luce dello Spirito, riflettendo sapientemente all’interno della propria tradizione di fede, ha potuto dare a tali principi fondazione e configurazione sempre più accurate, enucleandoli progressivamente, nello sforzo di rispondere con coerenza alle esigenze dei tempi e ai continui sviluppi della vita sociale»[4]

5.2.2. princìpi della DSC sono un unico principio sintetico declinato in quattro analitici

«162 I principi della dottrina sociale devono essere apprezzati nella loro unitarietà, connessione e articolazione. Tale esigenza si radica nel significato attribuito dalla Chiesa stessa alla propria dottrina sociale, di « corpus » dottrinale unitario che interpreta le realtà sociali in modo organico. L’attenzione verso ogni singolo principio nella sua specificità non deve condurre ad un suo utilizzo parziale ed errato, che avviene qualora lo si invochi come fosse disarticolato e sconnesso rispetto a tutti gli altri. L’approfondimento teorico e la stessa applicazione di anche uno solo dei principi sociali fanno emergere con chiarezza la reciprocità, la complementarità, i nessi che li strutturano. Questi cardini fondamentali della dottrina della Chiesa rappresentano, inoltre, ben più di un patrimonio permanente di riflessione, che pure è parte essenziale del messaggio cristiano, poiché indicano a tutti le vie possibili per edificare una vita sociale buona, autenticamente rinnovata.»[5]

5.2.3-La relazione tra i  princìpi  costituisce “CICLO” SOSTENIBILE in sè.

La  caratteristica di ogni organismo vivente è l’autocostruzione. È ovvio quindi che il nesso tra princìpi si realizzi  attraverso una specie di “CICLO” in cui la sussidiarietà “attiva” la persona che ricercando il bene comune “attiva” la solidarietà che ha il compito di costruire un futuro vivo aiutando la persona a costruire la propria dignità … verso il bene comune.… e di nuovo il ciclo ricomincia.

Ne vediamo i quattro aspetti

La dignità della persona umana è ordinata al bene comune (e viceversa)

«  1905 In conformità alla natura sociale dell’uomo, il bene di ciascuno è necessariamente in rapporto con il bene comune. Questo non può essere definito che in relazione alla persona umana:

Non vivete isolati, ripiegandovi su voi stessi, come se già foste confermati nella giustizia; invece riunitevi insieme, per ricercare ciò che giova al bene di tutti [Lettera di Barnaba, 4, 10].»[6]

Bene comune e il senso ontico-unitivo di solidarietà si attivano tra loro

« 159. La nozione di bene comune coinvolge anche le generazioni future. Le crisi economiche internazionali hanno mostrato con crudezza gli effetti nocivi che porta con sé il disconoscimento di un destino comune, dal quale non possono essere esclusi coloro che verranno dopo di noi. Ormai non si può parlare di sviluppo sostenibile senza una solidarietà fra le generazioni. »[7]

Ed infine la realizzazione della solidarietà è ordinata  alla sua norma costruttiva che è la sussidiarietà

«58. Il principio di sussidiarietà va mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa, perché se la sussidiarietà senza la solidarietà scade nel particolarismo sociale, è altrettanto vero che la solidarietà senza la sussidiarietà scade nell’assistenzialismo che umilia il portatore di bisogno..»[8]

Ed infine la sussidiarietà chiude&riapre il ciclo perché ha il compito di attivare la persona nell’autocostruzione della propria dignità

«57…. Manifestazione particolare della carità e criterio guida per la collaborazione fraterna di credenti e non credenti è senz’altro il principio di sussidiarietà [137], espressione dell’inalienabile libertà umana. La sussidiarietà è prima di tutto un aiuto alla persona, attraverso l’autonomia dei corpi intermedi. …» [9]

Non resta che concludere che la Vita nel sociale è anche un ciclo sostenibile in sè.

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5.2.4.-i princìpi della vita hanno la funzione di costruire le regole di comportamento (che assumiamo anche col modello)

«197 La dottrina sociale della Chiesa, oltre ai principi che devono presiedere all’edificazione di una società degna dell’uomo, indica anche dei valori fondamentali. Il rapporto tra principi e valori è indubbiamente di reciprocità, in quanto i valori sociali esprimono l’apprezzamento da attribuire a quei determinati aspetti del bene morale che i principi intendono conseguire, offrendosi come punti di riferimento per l’opportuna strutturazione e la conduzione ordinata della vita sociale. I valori richiedono, pertanto, sia la pratica dei principi fondamentali della vita sociale, sia l’esercizio personale delle virtù, e quindi degli atteggiamenti morali corrispondenti ai valori stessi.»[10]

5.2.5.-L’ambiente costringe a generalizzare i princìpi della DSC

È bello osservare come ci sia questa coincidenza tanto in teologia quanto nella metafisica realistico integrale e nelle scienze. Purtroppo nell’ecosistema non c’è la persona: perdendo l’universalità il principio non è più tale e, di conseguenza, non può essere base del  nuovo sistema  socio-economico [6].

5.3. i PRINCIPI costruttivi nel modello socio-economico-ambientale sono i TRASCENDENTALI DINAMICI

Ma .. i principi della DSC “dell’amore di Dio e del prossimo e nella giustizia” sono la storicizzazione della “VITA in quanto Tale” [ del Logos, 99], per cui il problema  viene subito risolto ripartendo dal Verbo della Vita che fonda tanto  la storicizzazione della famiglia umana quanto la casa comune [99]. Ripensando in questa chiave gli stessi princìpi, la prima difficoltà che incontriamo è ripensare  la  dignità della persona umana [130] e qui ci viene in aiuto la metafisica realistico integrale del prof. d. Tommaso Demaria.

La dignità dell’essere persona umana consiste nel corrispondere pienamente alla propria essenza [132] ossia, come dice Laudato si’, dignità è realizzare il dinamismo trinitario impresso in noi fin dalla nostra creazione[240].

5.4.  I PRINCIPI  della DSC sono correlati ai rispettivi TRASCENDENTALI organico-DINAMICI

Coscienti di questa correlazione tra dignità e costruzione dell’essenza operiamo perciò il passaggio.

Rileggendo gli stessi princìpi nell’organismo dinamico,  “amare Dio e il prossimo nella giustizia” si specifica nel modello della casa comune  come  “amare  il Verbo di Cristo Forma della Vita” [99] e i quattro princìpi analitici di Cristo Forma li possiamo tradurre  così:

Educatività come  capacità di suscitare l’autoattivazione della propria costruzione organica (questa volta è  riferita all’organismo particolare  e non SOLO alla costruzione della dignità della persona),

Moraliltà come la capacità di normare questa autoattivazione  in funzione della vita (della casa comune  e non solo del bene comune  umano),

Socialità come capacità di attivare la creazione di  una convivenza funzionale organico dinamica (solidarietà riferita alla costruzione di un’unica casa comune e  non solo legata alla solidarietà nella famiglia umana)

Missionarietà come capacità di normare la socialità in funzione della costruzione della vita nell’Oikos attraverso l’attivazione del dinamismo organico particolare(è la sussidiarietà riferita anche all’ecosistema  e non solo alla persona o a qualche gruppo della famiglia umana)

5.5. I Trascendentali dinamici sono parte integrante di ogni singolo sviluppo

La seconda difficoltà consiste nell’afferrare i trascendentali organico-dinamici come necessità costruttive proprie a ciascuna parte del macro-sistema organico-dinamico “casa comune” : tanto nella società, quanto nella socio economia, come nell’ecosistema [16,140,142]. Infatti

Ciascun ciclo che  compone l’ecosistema dovrà essere attivato (=educatività) in funzione della costruzione dell’ecosistema stesso (= moralità)[140].     Coscientemente o incoscientemente.

Ciascun comportamento di persona o gruppo sociale sarà  auto attivato (=educatività) dalla qualità della vita [142,144]  in funzione  della trasmissione della vita (= moralità)

Ciascun comportamento economico di macro o microeconomia può essere attivato solo dal profitto [educatività] in funzione della creatività economica della  qualità organico-dinamica del sistema economico.

5.6. I trascendentali operano come forme cicliche unificate tra loro

La coincidenza di  socialità (ex solidarietà) e missionarietà (ex sussidiarietà) unifica lo sviluppo generando distinzione.

Tuttavia siamo in crisi perché c’è un’unificazione dello sviluppo  già presente ed operante e questa unificazione non dipende più dalla scelta umana ma dal fatto che essa per sussistere ha bisogno di generare la vita.[5,6,…] Questo sviluppo della realtà totale corrisponde  appunto al sistema  vitale e vitalmente operante “casa comune” oggi così scombinato.

Ma quale compito ha il sistema “casa comune” in quanto tale? Certamente il sistema in quanto tale ha il compito di garantire l’incarnazione della vita sul pianeta, a partire dalle sue primissime esigenze concrete come per es. dalla caratteristica dell’acqua di essere “nel range” di temperatura vitale. Ne segue che, anche dal punto di vista dell’economia SOSTENIBILE a cui oggi ci limitiamo, si tratta di mantenere  temperatura del pianeta nell’”optimum” della vita come la conosciamo noi, governando l’effetto serra[23] e il ciclo dell’ossigeno[11].

Per la sua unica origine biologica possiamo concretizzare ancora di più questo doppio equilibrio SOSTENIBILE, raffigurandolo come  quel determinato equilibrio serra legato al ciclo della  CO2 e alterato dalla Rivoluzione industriale [23,26].

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Questa immagine trivalente socio economica ambientale del sistema organico dinamico che abbiamo ottenuto è un immagine parziale ma semplice dei princìpi che sostengono il modello di sviluppo organico – dinamico e che risponde pienamente alle specifiche di Laudato si’: mutua connessione dei sistemi[6], relazione ontologica tra le parti [6,16], struttura adatta a tutti gli uomini di buona volontà perché scientifica e non atto di fede religioso [3], relazione tra i sistemi ad un tempo scientifica e metafisica [11], unione della famiglia umana [13], sviluppo sostenibile integrale [13], sviluppo che accetta istanze super umane [6], ….

“Il tutto [il sistema organico dinamico della casa comune] è superiore alla parte” [141]

5.7. Il sistema trascendentale è auto correttivo

Sviluppo è sinonimo di autocorrezione. Purtroppo oggi il sistema socio economico si auto corregge in modo mortifero verso la massimizzazione del profitto e non verso l’”optimum” della temperatura.

«195. Il principio della massimizzazione del profitto, che tende ad isolarsi da qualsiasi altra considerazione, è una distorsione concettuale dell’economia: se aumenta la produzione, interessa poco che si produca a spese delle risorse future o della salute dell’ambiente; se il taglio di una foresta aumenta la produzione, nessuno misura in questo calcolo la perdita che implica desertificare un territorio, distruggere la biodiversità o aumentare l’inquinamento. »[12]

6. Quinta domanda: In che modo si (auto) costruisce un sistema?

Per comprenderlo dobbiamo osservare i meccanismi oggi presenti.

6.1. Cosa significa che si autocorregge?

Per vivere il sistema vivo  deve auto costruirsi verso la vita, almeno sul piano fenomenico. L’autocorrezione nella costruzione è una cosa quotidiana: oggi, noi tutti famiglia umana, Europa, Italia, correggiamo i nostri comportamenti socio economici confrontandoci con la formula del “PIL”.

6.2. ASSUMO COMPORTAMENTI DIVERSI  in relazione ai risultati del parametro “PIL”

Tutta la famiglia umana e con essa l’economia è in costruzione perenne: per verificare l’efficienza di questa costruzione  ogni anno facciamo il punto rispetto all’anno precedente e oggi questa verifica consiste nel controllare l’”aumento del PIL”. Di fatto la nostra azione CONCRETA di umanità, trattati europei compresi, CAMBIA in relazione al risultato di questa verifica, tanto da poter dire che come intera famiglia umana siamo stati  pilotati dal “PIL”.

Per questo la prima cosa CONCRETA da fare è  cambiare il riferimento CONCRETO del nostro dinamismo di FAMIGLIA UMANA. Con cosa?

6.3. Il ciclo IS_LM (PIL) è la traduzione dei trascendentali dinamici economici

Sapere chi ha scoperto il “PIL” non è tanto importante quanto capire perché funziona: funziona perché questo tipo di valutazione è intrinseco alla Realtà Storica e in definitiva all’uomo stesso; non ci deve sorprendere che la formula IS_LM  sia riconducibile ad un rapporto tra  trascendentali dinamici economici.

Qui di seguito A PURO TITOLO ESEMPLIFICATIVO, ci ricolleghiamo al nostro  punto di partenza, il RAPPORTO IS_LM (il PIL) che ha reso misurabile l’andamento economico.

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La possibilità di riportare l’equazione IS_LM ad un rapporto tra trascendentali (ex princìpi di solidarietà e sussidiarietà)calati nel reale, mentre da una parte conferma quanto fino ad ora esplicitato per via teologica  e metafisica, dall’altra rende facile il collegamento che diviene anche un esempio pratico di enorme importanza.

6.4. I trascendentali organico dinamici comprendono anche la dimensione sociale ed ambientale.

Abbiamo già descritto come il sistema trivalente della casa comune sia formato da trascendentali.

Possiamo perciò operare una semplice sostituzione che rende misurabile il ciclo trascendentale economico
( trascendentali = princìpi della DSC ora generalizzati e con valore di forma)

Nella seguente relazione il rapporto socialità missionarietà è sostituito dall’espressione “MODELLO OD” per questioni grafiche.

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6.5. La misurabilità del risultato organico dinamico consente il perfezionamento del modello verso nuovi fini.

Poiché il sistema organico dinamico ( in funzione della vita) è oggettivo e misurabile, il sistema organico può essere anche dinamico ossia  può generare un sistema auto correttivo.

Ma questa volta il dinamismo è in funzione della Vita[13] invece che all’aumento del Prodotto Interno Lordo.

E da qui inizia la mietitura perché

  • Abbiamo un sistema auto correttivo
  • Fondato sulla vita
  • Che ci permette di assumere progressivamente comportamenti sempre più vitali e vitalmente operanti nella loro triplice dimensione
  • Confrontandoci con l’optimum vitale della temperatura del pianeta.

Per terminare sappiamo già  che dobbiamo arrivare ad un rapporto oggettivo per cui al crescere dell’economia aumenta la vita e, aggiungiamo qui di seguito, dobbiamo arrivare ad un rapporto costruito su leggi che un governo non possa fare e disfare a suo piacimento

Posti di lavoro o salvezza del pianeta? Il prossimo passo è accorgersi su quali fatti  porre l’attenzione … .

7. Sesta domanda da dove bisogna iniziare?

Occorre iniziare dal processo di sintesi tra i sistemi governato da leggi oggettive ed universalmente riconosciute.

7.1. Fondare l’economia su leggi oggettive [178]

Noi stessi mangiamo con l’ energia artificiale, senza energia artificiale siamo morti.

La nuova via non può essere fondata solo su un leader [53] o su una politica [178]. La via del modello organico-dinamico è segnalata dalle leggi della TERMODINAMICA che un leader o una politica si incarica di realizzare.

« L’energia di un sistema termodinamico chiuso non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma ad un’altra. »

Seguiamo la via oggettiva della trasformazione dell’energia.

Cominciamo con l’osservare che una risposta ciclica di natura termodinamica esiste da sempre, e riguarda direttamente  i trascendentali dinamici della casa comune socialità e  missionarietà (“ex” solidarietà e sussidiarietà) espressi dall’equilibrio della CO2.

7.3. L’ecosistema “cristallizza” parte dell’energia destinata a produrre calore (e regola anche la CO2).

La natura viva ha affrontato con successo il problema di autostenere la vita regolando la temperatura del pianeta attraverso il CICLO della “segregazione di CO2” (contemporanea alla produzione di ossigeno) sotto forma di Carbone o Petrolio, vita e suolo.

La bio-regolazione dell’equilibrio termico avviene attraverso due meccanismi correlati:

  • il primo in grado di ridurre l’effetto serra tramite la riduzione della Co2gassosa si realizza con l’azione dei vegetali che la “rubano” all’aria trasformandola  in polimeri di carbonio.
  • il secondo in grado di “cristallizzare” l’energia a un livello di energia più alto del calore sotto forma di polimeri di carbonio, “petrolio” o suolo. Per questa caratteristica energetica il petrolio o il carbone possono essere a loro volta trasformati facilmente  in energia.

Su questi due meccanismi, in particolare sul secondo si può fondare la rivoluzione industriale (non importa se classificata come prima seconda, terza,…)[23] e la società che da essa dipende.

7.4.  Occorre  che l’economia impari a “cristallizzare” l’energia del sole e regolare la CO2

Riprogettare un ciclo socio-economico in senso organico-dinamico significa far sì che l’intero sistema si comporti sempre di più come la vita organica, captando direttamente dal sole l’energia artificiale necessaria all’economia prima della sua trasformazione in   riscaldamento del suolo [172][14].

Questo tipo di economia ha come fine generale l’equilibrio termico e come fine immediato il sequestro della CO2 dall’atmosfera attraverso lo sviluppo di ecosistemi [36,141].

Ma diversamente dalla natura che produce “petrolio”, in  questo ciclo economico organico dinamico l’energia viene stivata sotto forma di energia cristallizzata in prodotti industriali utili o discariche inerti(sono la sostituzione del petrolio). È questo il caso dell’energia elettrica solare da pannelli che è “rubata” al riscaldamento del suolo quando viene trasformata in manufatti attraverso la rivoluzione industriale. È una nuova via economica con nuove  caratteristiche ontologiche: Ricchezza (deve produrre nuovi manufatti UTILI), Riutilizzo (di materiali ancora validi senza trasformarli in calore), Riciclo (prodotti esausti), Riforestazione e altissimo Rendimento dei processi costruttivi[22]socio-economici.

7.5. Dynamic organic energy model

7.3 The ecosystem “crystallizes” part of the energy that could produce heat (and also adjusts CO2).

 

Nature has always tackled the problem of adjusting the temperature of the planet: the solution has always been the “segregation of CO2″ in the form of coal or oil.

Two natural mechanisms adjust the thermal equilibrium:

– greenhouse effect reduction through the abatement of gaseous CO2 thanks to the action of plants.

– the process of not to transform the whole solar energy into heat, but “crystallise it” in the form of polymers (eg “oil” or coal). For this reason, the oil or coal can in turn be converted easily into energy.

 

By entering into this second mechanism the industrial revolution dynamic organic can be founded (no matter if classified as first and second, third,…)[23] e la società che da essa dipende.

 

7.4 In order to be able to work endlessly, it is necessary that  economy learn to “crystallize” the energy of the sun and to adjust CO2emissions

 

To redesign a socio-economic cycle  in an organic-dynamic acceptation means to ensure that the entire system, increasingly gets the necessary artificial energy directly from the sun, before its transformation into heating the soil [172].

At the same time, it is necessary that economy main purpose becomes CO2 removal from the atmosphere through the development of ecosystems [36,141] whose operation is at zero cost. In this model, the industrialization “crystallizes” this energy at a  greater level, exactly as nature already does, by creating “oil”. But in the economic organic cycle energy is again stowed in the form of energy crystallized into manufactured articles or inert landfills (in replacement of oil). We thus have Wealth (= New items manifactured), Reutilisation (products still valid), Recycling (exhausted inert products), Reforestation and a need for very high thermodynamic efficiency in constructive processes [22] in order to produce less heat.

While in the current economy consumerism the increase of industrialization is proportional to the increasing pollution from heat and destruction of the ecosystem, in contrast – in the organic dynamic model which exploits the input energy from the sun – we have proportional correlation between the reduction of pollution from heat, the balance with the ecosystem and the increase of industrialisation: this solves the problem of employment for all but accordingly changes the life styles[5,16,23,…).

 

8. Settima domanda  a quali condizioni si può lanciare il modello organico dinamico?

La via per l’economia oggi  è organico-dinamica alla condizione di non immettere ulteriore CO2 nell’atmosfera.

8.1. Al crescere dell’economia cresce la vita e diminuisce l’inquinamento: si può mantenere in moto l’economia e dare lavoro a tutti!

Intercettando l’energia in entrata dal sole (in questo esempio con i pannelli solari)  la riduzione dell’effetto serra è direttamente proporzionale all’aumento della industrializzazione_organico-dinamica

L’impossibilità di salvare il pianeta e nel contempo di mantenere in moto il ciclo economico (opzione consumista) si è rivelata falsa e per conseguenza è  possibile anche il “lavoro per tutti” auspicato dal papa [127]. Attraverso e solo con  il modello organico dinamico la situazione si rovescia perché la variabile intrinseca  è diventata

Meno inquinamento = più produzione (di ecosistema e di manufatti) = più lavoro e quindi più occupazione. = più ricchezza utile = minor consumo (di ecosistema con l’aumento della qualità del prodotto)

Diremo di più: nel modello organico dinamico la salvezza del pianeta non è possibile senza nuovi posti di lavoro.[127,128,129,183].

8.2. Solo con queste premesse  termodinamiche è possibile lanciare “Piano Marshall” internazionale necessario alla regolazione della temperatura del pianeta.

Insieme abbiamo fatto guerra al pianeta, adesso insieme ricostruiamolo!

La via della ricostruzione passa solo attraverso l’uso di energia artificiale ricavata dal sole prima che riscaldi il suolo e da un piano internazionale che lo realizzi. Questa scelta  modifica  necessariamente il modo di essere società. Il prof. d. Tommaso Demaria osserva:

«   Il porre al centro del sistema energetico l’energia solare, assume questo significato: l’energia solare diventa un parametro di riferimento, e non una scelta esclusiva, la quale “scelta esclusiva” non riguarda le fonti energetiche, ma la scelta tra le due società, società nucleare, e società solare.»[15]

Non è il tema di oggi valutare quali siano le differenze tra società solare e nucleare[16], tuttavia l’articolazione delle logiche interne al modello stesso ci “costringe” su un binario che  corrisponde a  quello che troviamo espresso in Laudato sì’.

8.3. Le conseguenze sociali  del passaggio: caratteristiche essenziali intrinseche al modello organico dinamico

Evidenziamo alcune diffeRenze dal modo di vivere odierno.

Risse zero: Nel suo farsi termodinamico nessuna parte del sistema organico dinamico trivalente può costruirsi in conflitto con un’altra: è la prima caratteristica  di un sistema complesso[231] che possiamo definire oikosistema ed è una differenza che possiamo osservare nel “cambiamento di stili di vita” [206].

8.3.1. Economia-socio-ambientale

Ricchezza: Per abbattere la produzione di calore è necessaria una maggior produzione di ricchezza reale socio-economica. L’umanità funziona tanto meglio quanto più aumenta la produzione di beni industriali utili ad “alto contenuto energetico” (di alta qualità)[107,194]e pensati in funzione dell’ecosistema[206], più esattamente del sistema trivalente.

Rendimento: La produzione termodinamica valida deve generare il minor calore possibile e quindi ha bisogno di processi socio-economici ad alta efficienza (producono in totale meno calore) [22,180]. Il consumismo che ha come fine la bassa efficienza non è più possibile, si va verso la produzione in qualità totale. La cultura della qualità totale che necessariamente la fonda è l’esatto contrario della cultura e della società dello scarto [6,22,43].

Riutilizzo: Proprio per la termodinamica applicata alla società è necessaria la  riduzione degli sprechi  e dello scarto a partire da quelli sociali [5,16]. Dovunque si può fare a meno di produrre qualcosa … in questo modo si produce meno calore e non si ha bisogno di materie prime.

Rioccupazione bilanciata: Poiché il sistema è socio-economico ciascuno è necessariamente partecipe del processo di riduzione della temperatura in ogni parte del pianeta anche solo come acquirente [206]. Questa caratteristica accompagnata alla necessità del massimo rendimento socio-economico-ambientale richiede economia solare diffusa: lo aumento produttivo necessariamente diffuso sposa  la necessità di “ accesso per tutti al lavoro UTILE [127]”.

Ridimensionamento: Ridimensionamento sia assoluto che relativo.
Ridimensionamento assoluto: il dinamismo (socio) economico ha un  optimum funzionale all’equilibrio termico e quindi l’economia organico dinamica non ha un’espansine infinita [106].

Ridimensionamento relativo: Le grandi strutture produttive (e quindi anche quelle sociali) producono per milioni di utenti generando la necessità di trasporti di prodotto e quindi di spreco termodinamico. C’è quindi un optimum anche tra società e bacino di produttivo, andiamo verso lo sviluppo del  “chilometro zero”.

Riciclo: la necessità per l’economia della produzione di un ambiente vivo cozza contro la attuale  distruzione dello stesso per ricavarvi materie prime: occorre “chiudere” il sistema riciclando.[22,180,192]

8.3.2. Società-economico-ambientale

Ridistribuzione: La naturale diffusione delle fonti energetiche e di consumo porta necessariamente alla tendenza alla diffusione geografica della produzione [170] che è esattamente il contrario dell’economia di scala. Il centro termodinamico del nuovo modello [144,179,180,183,213,232] è lo sviluppo della costruzione della società particolare in simbiosi con il proprio ecosistema e nel contempo parte di un organismo superiore. Ridistribuzione  è anche applicabile  al “picco” produttivo proprio del lancio di un nuovo prodotto che richiede  l’iniziale produzione di grandi quantità che a sua volta richiederebbe l’ampliamento momentaneo della struttura sociale. Ridistribuzione significa in questo caso concessione a terzi della produzione per mantenere stabile o quasi la struttura sociale globale. Altri termini correlati sono “livellamento produttivo” e “chilometro zero”.

Reciproco aiuto comunitario: come corollario alla ridistribuzione di produzione e consumo si ha che il modello organico dinamico richiede la soddisfazione dei bisogni a “chilometro zero”. Questo presuppone sistemi produttivi polispecialistici rispondenti all’effettivo bisogno della società particolare [129,189].

Riduzione dei costi: l’eliminazione degli sprechi nel contempo socio-economico-ambientali coincide con la riduzione dei costi di produzione [189].

Reddito monetario distribuito: Come ulteriore corollario alla ridistribuzione di produzione, consumo e localizzazione si ha la ridistribuzione  della massa monetaria che segue la necessità di scambio tra produzione e consumo [129].

Risparmio termodinamico: Il ciclo socio economico ambientale ha natura  essenziale ed è fondato sulla economicità metafisica (in questo caso si esprime attraverso la termodinamica). Esso quindi definisce la qualità di sistema trivalente come  il minimo costo termodinamico possibile per generare vita contemporaneamente sociale, economico, ambientale. Per esempio considera l’intero costo del prodotto dalla produzione delle materie prime al suo smaltimento[22] attraverso il costo del suo utilizzo.

Reale ricchezza: corollario del modello di sviluppo organico dinamico socio-economico-ambientale, è la definizione di ricchezza reale come capacità di rispondere ai bisogni di sviluppo della vita di ogni parte del sistema attraverso il risparmio termodinamico. La ricchezza reale  contempla la sobrietà, il riutilizzo, la possibilità di riciclare ma anche la ricchezza di tempo, una comunità di riferimento stabile per l’aiuto reciproco, … [13,16,22,…].

Riorganizzazione sociale: Nella società organico dinamica la tendenza è verso un ritmo circadiano. Il picco produttivo di efficienza nella produzione di energia è seguito da  quello di trasformazione di energia … quindi … se tra le 09 e le 15  produco energia, la maggior efficienza del sistema  la ho con  un orario di lavoro tra le 09 e le 15. Si può lavorare anche la notte con l’energia immagazzinata nel giorno o con fonti di diverso tipo ma l’efficienza è minore.

Riconversione culturale:…

8.3.3. Ambiente-socio-economico

Riequilibrio: Il fine di produrre ecosistema per mantenere l’equilibrio della temperatura è sinonimo della  ricerca di un equilibrio tra l’organizzazione della massa  biotica e l’organizzazione umana [139].

Rivitalizzazione:L’attuale fine della rivoluzione industriale è quello di trasformare sostanza viva in materia prima morta.  Nel sistema economico organico-dinamico è il contrario perché  per catturare CO2 ho bisogno di trasformare l’energia morta in  organismi vivi raggruppati in ecosistema vitale e vitalmente operante.

Raggruppamento sistemico:Perseguire questo equilibrio richiede un optimum e  in questo modello economico organico dinamico la via preferenziale è l’utilizzo di risorse biotiche [32] RAGGRUPPATE in ecosistema [140]e sotto ecosistemi.

Ripopolazione: la situazione attuale di deficienza nella cattura di CO2 obbliga la socio-economia ad occuparsi della ripopolazione di terra e mare … .

Dal punto di vista della motivazione, adottando il modello di sviluppo organico-dinamico siamo passati da un soggettiva  buona volontà ecologica alla necessità di produrre vita  per la sopravvivenza del modello economico-sociale umano. Un bel salto.

Eccetera … .

Felici conclusioni.

Laudato sì’ propone  una nuova via effettivamente possibile allo sviluppo economico, perfettamente compatibile con lo sviluppo sociale ed ambientale. Abbiamo iniziato domandandoci come sostituire il modello di sviluppo consumista-distruttore  con il nuovo modello organico dinamico: occorre mutare il paradigma economico su cui è costruito il suo sviluppo. Ci siamo domandati se si può ed abbiamo iniziato la nostra indagine osservando come è fatto: il modello organico dinamico racchiude in sé i principi dell’incarnazione della vita (DSC)  che animano tanto la realtà economica quando quella sociale come l’ecosistema. Ma come mobilitarlo? Abbiamo trovato la via per attivare il suo dinamismo auto correttivo in grado di essere misurato e quindi di essere di riferimento per l’(auto) costruzione dell’umanità nello spazio e nel tempo in modo coerente ed univoco attraverso la sua stessa prassi. È oggi possibile mobilitare il nuovo modello organico-dinamico  sfruttando la necessità umana di mantenere in moto l’economia industriale: è infatti possibile sostituire l’attuale meccanismo distruttivo della vita (compresa la nostra) con un nuovo paradigma che richiede lo sviluppo economico  in senso vitale e vitalmente operante per il controllo dell’effetto serra. Lo si deve fare  a partire dall’energia stessa che fonda la possibilità del ciclo economico industriale ma che ha come effetto di sconvolgere in senso positivo il modo di vivere attuale, proprio  come descritto e auspicato da Laudato sì’, anche in aspetti apparentemente scollegati dall’ecosistema  come la cultura, il  lavoro per tutti e la distribuzione della ricchezza sul pianeta.

 

The end (and new word)

Buon compleanno a Tommaso Demaria (sono 20 anni dalla morte)

[1] Francesco,Laudato Sii,Libreria Editrice Vaticana Roma 2015[6-EDUCAZIONE E SPIRITUALITÀ ECOLOGICA,V AMORE CIVILE E POLITICO, §231 p. 68-69].

[2] Tommaso Demaria,Punti Orientativi, Luigi Parma, Bologna,1974,[ XXXXVII, IL MICL E LA DIALETTICA DINONTORGANICA, 175, 3].

[3] Chiesa Cattolica,Compendio della Dottrina Sociale Cristiana,Libreria Editrice Vaticana Roma 2004[CAPITOLO QUARTO  I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, § I. SIGNIFICATO E UNITÀ,160].

[4] idem

[5] Chiesa Cattolica,Compendio della Dottrina Sociale Cristiana,Libreria Editrice Vaticana Roma 2004[CAPITOLO QUARTO  I PRINCIPI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, § I. SIGNIFICATO E UNITÀ, 162].

[6] Chiesa Cattolica,Catechismo della Chiesa Cattolica,Libreria Editrice Vaticana  [, II. Il bene comune, §1905»

[7][7] Francesco,Laudato Sii,Libreria Editrice Vaticana Roma 2015[4-UN’ECOLOGIA INTEGRALE,V LA GIUSTIZIA TRA LE GENERAZIONI, §  p. ].

[8] Benedetto XVI,CARITAS IN VERITATE,Libreria Editrice Vaticana Roma 2009[,6. Capitolo quinto, § 6.LA COLLABORAZIONE DELLA FAMIGLIA UMANA  ].

[9] Benedetto XVI,CARITAS IN VERITATE,Libreria Editrice Vaticana Roma 2009[,6. Capitolo quinto, § 6.LA COLLABORAZIONE DELLA FAMIGLIA UMANA , 57. ].

[10] Chiesa Cattolica,Compendio della Dottrina Sociale Cristiana,Libreria Editrice Vaticana Roma 2004[, VII. I VALORI FONDAMENTALI DELLA VITA SOCIALE, § a) Rapporto tra principi e valori, 197].

[11] Joshtrom Isaac Kureethadam, Creation in Crisis: Science, Ethics, Theology,Orbis Book Marycnoll, New York 10545 2014[,3 I CAMBIAMENTI CLIMATICI, § 2. Una passeggiata attraverso la storia del clima della Terra  p.92-93 ].

[12] Francesco,Laudato Sii,Libreria Editrice Vaticana Roma 2015[5-ALCUNE LINEE DI ORIENTAMENTO E DI AZIONE,IV POLITICA ED ECONOMIA IN DIALOGO PER LA PIENEZZA UMANA, § 195p. 59].

[13] «Resta dunque che solo Dio e l’uomo possono porre la forma dinamica viva dell’ente dinamico [i princìpi della vita ndr]. E la loro specifica competenza consisterà nel porre, da parte di Dio, la forma dinamica religiosa viva dell’EDUC come categoria essenziale e come essenza della realtà storica; e da parte dell’uomo, nel porre la forma dinamica viva dell’ente dinamico fenomenico umano [che risulta misurabile ndr].»   Tommaso Demaria,2 METAFISICA DELLA REALTA’ STORICA,Costruire Bologna 1975[,VI   La scelta teologica come scelta metafisica, § 5 – Genesi della forma dinamica viva p. 230].

[14] «   Si tratta di una scelta non già “esclusiva”, ma sapienziale e dunque “preferenziale”. Scegliere la “società solare”, come scelta scientifico-tecnologica in funzione della scienza-sapienza ideoprassica dinontorganica, significa tracciare una linea programmatica preferenziale energeticamente non esclusiva quanto a risorse energetiche immediate. Oggi siamo vittime di un sistema energetico sbagliato. E ciò nonostante non è possibile lasciar mancare l’energia ad una società che di energia vive. Se pertanto le centrali atomiche e nucleari come produttrici di energia elettrica per un dato momento risultano un qualcosa di inevitabile, l’importante è che non rappresentino una scelta di principio, la quale condurrebbe alla “società nucleare” come un qualcosa di irreversibile.»   Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma – Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984,FAC Roma 1984[A – IDEOLOGIA-IDEOPRASSI DINONTORGANICA E SCELTA ENERGETICA,II LA SCELTA ENERGETICA, § 11 – IL SOLE COME PRINCIPALE FONTE ENERGETICA p. 37].

[15] Tommaso Demaria,PER UNA NUOVA CULTURA,NPC edizioni Verona [,1 PASSAGGIO ONTOLOGICO DALLO STATICO AL DINAMICO, § 6. Rivoluzione industriale e divisione ontologica della storia p. 19].

[16] Per approfondire questo aspetto puoi vedere per esempio di Tommaso Demaria “la società alternativa” e  dello stesso autore “Per una nuova cultura”.

Incontro 23 novembre 2016, Università Pontificia Salesiana, piazza Ateneo Salesiano 1, Roma

Sessione mattutina

ALLEANZA PER LA CURA DELLA CASA COMUNE:
Aula Paolo VI (interventi in italiano)

  • 08.30: Arrivi , accoglienza, iscrizioni
  • 08.45: Preghiera d’apertura: Laudato si’, mi’ Signore Composizione musicale originale del Alberto Caruso, eseguito dal Coro Universitario dell’UPS sotto la guida del M° Santiago Gassin e con il  Alberto Caruso al pianoforte
    Saluti iniziali: Prof. D. Mauro Mantovani, Rettore Magnifico UPS Prof. Alberto Basset, President of European Ecologica Association
    Chair: Prof. Luis Rosón Galache, Decano Facoltà di Filosofia, UPS
  • 09.30 Laudato Si’ e l’invito di prendersicuradella nostra casa comune
    Card. Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
  • 10.00 La cura della casa comune: la leadership morale di papa Francesco
    Prof. Myles Allen, Environmental Change Institute, University of Oxford, UK
  • 10.30 Religioni per la cura della casa comune (video messaggio) Prof.ssa Mary Evelyn Tucker, Yale University, USA
  • 10.45 – 11.00: Pausa
  • 11.00 Laudato Si’, quale impatto sulla politica?
    Dott. Andrea Tilche, European Commission, Brussels
  • 11.30 La cura della casa comune: verso un’economia sostenibile Dott. Roberto Roggero – Dott. Luca Cipriani, Nuova Costruttività, Verona
  • 12.00 La formazione dei pastori per la cura della casa comune Arcivescovo Patron Wong, Segretario della Congregazione per il Clero
  • 12.30 Breve dibattito
    Pranzo

Sessione pomeridiana

A ‘ROAD-MAP’ TO TAKE FORWARD
THE VISION AND MISSION OF LAUDATO SI’

Giuseppe Quadrio Hall, Theology Faculty Building, First Floor (the Seminar proceedings will be in English)
  • 14.30 Earth as our common home: towards a new cultura! paradigm
    From environment to ‘common home’: the paradigm shift of Laudato Si’
    Prof. Joshtrom Isaac Kureethadam, Salesian University, Rome The metaphysics of interrelatedness in LS
    Prof. Giulia Lombardi, Urbaniana & Angelicum Universities, Rome
    Climate as a common good of the common human family
    Dr. Adriana Opromolla, Caritas Internationalis, Vatican City
  • 15.30 Care for our common home: contribution from religious traditions
    Inter-faith collaboration for the care of Earth
    Rabbi Yonatan Neril, Interfaith Centre for Sustainable Development, Jerusalem
    Learning from the wisdom of indigenous communities in caring for Earth
    Prof. Prem Xalxo, Gregorian University, Rome
    Resources within spiritual and mystical traditions for the care of our common home
    Prof. Ryszard Sadowski, Cardinal Stefan Wyszynski University, Warsaw
  • 16.30 – 16.45: Break
  • 16.45 Educating towards –caring-for our common planetary home
    Caring for God’s creation: a religious education proposal
    Sr Teresa Devine, Cosmology Group, Ireland
    Educating religious leaders for the care of our common home
    Fr Felix Mushobozi, Commission for Justice, Peace and Integrity of Creation – USG/U1SG, Rome
    Higher education and LS’s invitation for the care of our common home
    Fr Friedrich Bechina, Undersecretary, Congregation for Catholic Education
    Floor discussion

clicca sull’immagine sotto per ingrandire o scaricare il programma.

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La metafisica come ancella della teologia

C’è un legame ontologico tra ontologia (e quindi metafisica e filosofia realista) e la teologia.

Il legame ontologico tra queste materie è presto detto
“….E’ possibile invero pensare una essenza e contemporaneamente non sapere nulla circa la sua effettiva esistenza: posso infatti capire cosa sia un uomo o una fenice e tuttavia ignorare se nella realtà esistano davvero. E’ pertanto evidente che l’esistenza è qualcosa di diverso dall’essenza, tranne che nel caso di un ente la cui essenza coincida con l’esistenza, ma di un tal genere può essercene uno soltanto, cioè il primo ente in assoluto.…”
da S. Tommaso d’Aquino, De ente et essentia, Ed. Marietti »1
San Tommaso ammette che essenza&esistenza coincidono in Dio.

Il legame ontologico metafisica-teologia
Definire che essenza ed esistenza coincidono in Dio è definire un ponte.
Essenza&esistenza descrivono l’ente che esiste per essenza e quindi si possono riferire solamente a Dio in quanto Eterno.

La ragione del ponte ontologico è tutta qui: è impossibile infatti che essenza ed esistenza esistessero prima di Dio e lo determinassero, per cui non resta che affermare:

essenza ed esitenza sono tali ab aeterno perché sono caratteristiche di Dio stesso.

Affermazione tanto inoppugnabile quanto sconcertante perché abbiamo sempre compreso l’ontologia come scienza esclusivamente umana. È vero che abbiamo sempre detto che essa si riferisce al reale, ma nel reale non avevamo mai inserito Dio.

Essenza ed esistenza sono in Dio come princìpi.

Si tratta dei principi metafisici che reggono tutta la metafisica. Sono quelli che consentono il ragionare stesso. Conosciamo il principio di non contraddizione (A= A, A ≠B, tertium non datur) che fonda ogni scienza ma accanto ad esso dobbiamo aggiungere il “principio di Qualità” per cui una cosa è ciò che è” che facciamo corrispondere all’essenza e il “principio di Realtà” che evidentemente corrispondere all’esistenza divina.
L’esistenza di questi principi ab aeterno è inoppugnabile. Impossibile negare a Dio il fatto di essere divino ( e che il suo essere sia una qualità oggettiva), impossibile negare a Dio il fatto di essere Reale, impossibile pensare che l’essere reale e divino si tratti di una nostra opinione. Almeno per un credente.
Metafisica&teologia
Tra le conseguenze che nascono ne segnalo intanto quattro

1. è il divino la fonte dei princìpi che fondano la scienza metafisico-realista, perché è dall’eternità.
2. La metafisica è ontologicamente ancilla della teologia in quanto e se funziona sui princìpi del divino
3. la metafisica realista non può nemmeno essere pensata senza il divino, perché le mancherebbero i principi che la permettono.
4. Nella scienza metafisica tutto il reale concreto si vede con gli “occhi del divino

Si giustificano in tal modo due affermazioni apparentemente distanti. La prima è quella di Galileo Galilei che vede, come noi, la metafisica iscritta nell’universo e non procedente dalla mente umana
« … La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si intendere se prima non si impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son trinagoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola, senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. »2

La seconda invece è nella Bibbia, in Genesi, in cui Dio e uomo ha creato l’uomo in modo tale da poter essere conosciuto da esso.
3E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, …

Disponibile il “De Ecclesia”

Grazie a don Ferdinando Bergamelli che ringrazio di nuovo per il suo CopertinaDeEcclesiaimpegno e il suo sostegno,
e alla biblioteca rete unitaria   ritorna disponibile il testo  “per una ecclesiologia organica” inserito nel De Ecclesia,
testo in italiano che allego così come lo ho ricevuto.
Non ci sono novità nel testo che segue quelli del FAC (1958) ma come il De Deo è pensato per gli studenti universitari con altri problemi ed altre finalità, non ricalca perciò i testi antecedenti.
Seguiranno altre informazioni.
DeEcclesia1parte fino a pag 357
DeEcclesia2parte da 358 a 378
demaria114012016_0000 le pagine che riguardano Demaria dal 335 al 378 per una Chiesa organico dinamica”
PS.: per il ventennale della morte di Tommaso Demaria  penso sia possibile compilare e rendere disponibile un unico testo con le tre parti.

Ritrovato il testo “De Deo” contenente lezioni di Tommaso Demaria

DeDeo Si tratta di un testo prodotto nel 1964 per l’anno accademico 64-65.image
Noi abbiamo testi precedenti di Demaria in italiano ma non sono testi accademici.
Lo possiede don Sabino A.  che ci ha concesso di scannerizzarlo presso  l’apposito centro salesiano. Dai prossimi giorni sarà disponibile sul sito per intero, fin da ora è disponibile in formato PDF la parte che riguarda Tommaso Demaria (scarica Dio e Religione)
é il primo testo in italiano ( ci racconta don Sabino A.) perché sino ad allora ( ci ha spiegato don Sabino P.) gli insegnanti dovevano parlare in latino. Gli studenti protestarono e allora fu raggiunto un accordo intermedio. L’insegnante parlava in Latino e il suo segretario traduceva in italiano, nel nostro caso era proprio Sabino P.  .
Il testo è una raccolta di vari autori di 698 pagine  con una prefazione che lo collega al concilio che si svolgeva proprio in quegli anni.
Il testo fa parte di una trilogia di testi, ma il “de ecclesia” ci spiega don Sabino P. , essendo precedente, è scritto in latino. lanciamo una ricerca, chissà che qualche vecchio salesiano che ha frequentato teologia prima del 1964 non lo abbia ancora.
DeDeo1 scarica da pag 1 a 354
DeDeo2 scarica da 355 a 419
DeDeo3  scarica da 420 alla fine

La democrazia e la migrazione

I fondamenti della democrazia

L’attuale migrazione con frontiere chiuse, poi aperte e richiuse pone il problema fili spinati e salvataggi ci aiuta a capire il sistema democratico attuale e come dovrebbe essere.

Noi paesi occidentali offriamo la democrazia come metodo di governo e come fine ultimo delle varie primavere ( di praga, arabe, siriane,…). Ma lo può essere?

Il paradosso democratico

Il problema centrale lo crea proprio la democrazia come piace a noi ed è contenuto nel seguente paradosso.

Il paradosso della democrazia

In un paese (mussulmano o meno) che caccia la minoranza a fucilate, la stessa minoranza non potrà mai generare un potere democratico, anche se reintegrata nella sua terra e nei sui diritti da un’azione militare.

Appunto perché è minoranza.

Perché è un paradosso? Perché tanto più la democrazia è effettiva ( per esempio scelgo la mia costituzione) tanto più la minoranza è in difficoltà.

Il paradosso democratico ci dice che la democrazia non può essere il fine ma solo un mezzo per raggiungerlo.barcone-immigrati_clandestini

Lo sviluppo della vita è alla base della democrazia

ISIS è un califfato ma cosa proporre  ai suoi abitanti alla fine di un eventuale intervento militare? O cosa proporre in generale nei paesi della “primavera Araba”. L’alternativa attuale  per salvare  le minoranze è l’appoggio ad una dittatura su base cristiana o laica-militare (Egitto) altrettanto inaccettabile alla nostra mentalità e alla nostra opinione pubblica.

Il paradosso democratico rende evidente una caratteristica implicita alla democrazia, ossia che essa sopra di tutto deve difendere la vita. É democrazia solo se essa ha come compito di costruire uno stato in funzione della vita di ogni suo componente.

La libertà nell’ambito della vita è alla base della democrazia

Il nome democrazia indica governo del popolo e quindi è autodeterminazione dei cittadini ma non infinita, solo nell’ambito del servizio alla vita di tutti. L’autodeterminazione personale e comunitaria in funzione della vita è la prima caratteristica dove anche “autodeterminazione” è caratteristica irrinunciabile.

La democrazia è caratteristica di uno stato libero vitale e vitalmente operante

La democrazia non è una caratteristica della persona ma presuppone ovviamente uno stato unico in cui esercitarla.

Votare tutti liberamente per la costruzione di uno stato unico in funzione della vita di tutti …

La democrazia è governo di uno stato libero vitale vitalmente operante

Ma chi governa “ il giorno dopo le elezioni”?

Questa autodeterminazione pone il problema delle minoranze che si devono volontariamente “sottomettere” la loro cultura-azione al volere della maggioranza secondo il “paradosso democratico”. Il problema lo pone in maniera eclatante ISIS o Boko Aram ma è altrettanto pesante in occidente per esempio con la scuola cattolica. Lo stato si sovrappone alle funzioni educative proprie di un popolo, spesso stravolgendo quelle della minoranza.

Le Migrazioni ci impongono di capire come fare come fare quando, come abbiamo visto in Egitto, sale al potere una maggioranza che richiede una costituzione islamica che non difende il diritto alla vita o alla religione. Non è che in Europa abbiamo qualcosa  da imparare dagli islamici circa il modo di tagliare una testa. La ghigliottina è stata lo strumento per tagliare teste in modo “industriale” in quello che oggi noi esaltiamo come inizio della civiltà moderna, la rivoluzione francese.  Però  abbiamo capito di aver sbagliato e che qualcun altro lo faccia ci pesa.

E allora resta la domanda , come governare “il giorno dopo le elezioni”?

La soluzione per sé è semplice concettualmente e difficile praticamente perché inusitata. La soluzione è quella di dividere per unire, ossia separare le diverse culture/aree e costituire un federazione di cui la democrazia fissa le linee di sviluppo ma non il modo per raggiungerlo che resta tipico e lasciato alla comunità islamica o cristiana. Non è qui il luogo per approfondire il come perché ora a noi interessa fissare l’immagine che la democrazia porta con sé.

Votare tutti liberamente per la costruzione di uno stato unico in funzione della vita e organizzato come federazione di dinamismi che si autocostruiscono sapienzialmente uniti ma culturalmente diversi in modo coerente ed univoco nello spazio e nel tempo.

Conclusione.

La guerra è tutto fuorché democrazia ma il mondo si è auto-incastrato in una situazione apparentemente senza uscita proprio perché non sa cosa fare DOPO alla fine del conflitto per costruire la pace. Questa impossibilità apparente  di un futuro condiviso aiuta la scelta della migrazione ( del lato economico non ci occupiamo)  perché

  1. non vogliamo la guerra perché contraria al nostro pensare salvifico e al pareggio dei nostri conti
  2. La sconfitta militare di ISIS lascia in loco le popolazioni attuali e la loro cultura in un paese distrutto
  3. per garantire i diritti umani e il rispetto delle minoranze dovremo mantenere uno stato di polizia basato su una minoranza
  4. qualora ci appoggiassimo alla maggioranza, le minoranze verrebbero comunque perseguitate
  5. l’unica possibilità è quella di Gandhi, dividere in due gli stati. Per questo motivo finanziamo la resistenza armata all’ISIS che come risultato finale avrà un doppio o triplo stato, uno per ciascuna milizia secondo la sua forza.

Il migrante questo dilemma l’ha capito e cerca un’altra patria per avere una nuova speranza di essere persona-cellula altrove ma in funzione della vita sua e della propria famiglia.