Come votare? La metafisica è inutile?

La metafisica realistico dinamica è concreta riesce ad aiutarci anche nelle scelte quotidiane.

Due sono i criteri per decidere  in mancanza della coscienza di un nuovo modello di sviluppo entrambe educatività

  1. la scelta deve cadere quanto più vicino possibile alla Forma  della prassi del  popolo-famiglia-2modello
  2. La scelta deve coincidere con  la mission del partito stesso che per definizione si trova nel simbolo

Con questi due criteri abbiamo esaminato i programmi e i simboli dei vari partiti e ne abbiamo concluso che uno solo corrisponde ai criteri  sopra descritti: il popolo dalla famiglia perché:

  1. è il piano fenomenico del dinontorganismo e forma della Realtà storica nelle tre dimensioni
    1.  nella spinta di costruire la comunità familiare: il fattore che unisce è la comunità, non lo stato e naturalmente non può essere la persona
    2. Si tratta della spinta sociale alla costruzione di un ente dinamico fenomenico vivo  e a valore essenziale per l’agire di qualsiasi persona ( ciascuno nasce in una famiglia)
    3. Si tratta dell’organismo dinamico fenomenico vivo deputato dalla propria essenza  a trasmettere ed insegnare a trasmettere la vita
  2. La sua mission è dichiarata nel simbolo, non è parte più o meno minuscola di un programma.

In una parola è DIN-ONT-ORGANICO SUO MALGRADO purché rispetti  la propria mission.

Roberto Roggero

«   Alle radici dell’andamento del fenomeno demografico sta la rivoluzione industriale, che torna ad essere la regolatrice di esso. Si può stabilire questa legge: all’inizio, la rivoluzione industriale favorisce l’aumento della popolazione; in un secondo tempo la situazione demografica rimane statica. Nella terza fase, data la diminuzione delle nascite, la popolazione diminuisce e non è più possibile il suo ricambio.»
Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma - Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984,FAC Roma 1984 PREMESSA, IV IL FUTURO DEL PIANETA, § 6 – LE DIFFICOLTÀ CHE OSTACOLANO IL BUON ESITO DELLA SFIDA n°/p. 85.

PENSARE IL RAPPORTO TRA STORIA E SOCIETA’ 15-18 novembre UPS Roma

Quarto Seminario di studio (scarica locandina)
LOGO UPSUniversità Pontificia Salesiana Facoltà di Filosofia in collaborazione con Associazione “Nuova Costruttività” e con il Centro Ricerche Teologiche e Metafisiche di Verona all’interno del corso accademico FA0160 (Filosofia della storia), a.a. 2017/2018 

PENSARE IL RAPPORTO TRA STORIA E SOCIETÀ

Il contributo del pensiero organico-dinamico di Tommaso Demaria alla filosofia sociale, alla metafisica e all’ecclesiologia

Università Pontificia Salesiana – Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 – Roma

PROGRAMMA

Mercoledì 15 novembre 2017, ore 10.35 – 12.10, Aula F01

(Filosofia) INTRODUZIONE DEL SEMINARIO DI STUDIO prof. Mauro MANTOVANI (UPS) dott. Oliviero RIGGI (UPS)

Giovedì 16 novembre 2017, ore 15 – 17.30, Aula CS1 (Scienze della Comunicazione sociale)
TAVOLA ROTONDA INTERDISCIPLINARE LA COMPETITIVITÀ È NECESSARIA AL MIGLIORAMENTO SOCIO-ECONOMICO? UNA RIFLESSIONE CRITICA

Venerdì 17 novembre, ore 15 – 18.30, Aula Juan Vecchi UN’ECCLESIOLOGIA DINAMICA PER SERVIRE IL  CAMBIAMENTO D’EPOCA”
mons. Lorenzo LEUZZI (Vescovo ausiliare di Roma)
dott. Piergiorgio ROGGERO (Centro Ricerche Teologiche e Metafisiche di Verona)
p. Riccardo LUFRANI (Priore del Convento di Santa Maria sopra Minerva, Roma)

Sabato 18 novembre 2017, ore 9 – 13, Aula Juan Vecchi
I PRESUPPOSTI CULTURALI PER COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE
Roberto ROGGERO (Centro Ricerche Teologiche e Metafisiche di Verona)
dott. Luca CIPRIANI (Associazione “Nuova Costruttività”)
dott. Alessandro CORTESE (Docente di filosofia – Verona)

Dialogo tra i partecipanti Saluti conclusivi del dott. Nicola MELE (Presidente dell’Associazione “Nuova Costruttività”)
Informazioni: prof. Mauro Mantovani – 06.872901 – mantovani@unisal.it

Quando la metafisica viaggia con la scienza

Galileo Galilei scriveva

« La cosa non istà così. La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si intendere se prima non si impara a intender la lingua e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son trinagoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola, senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.» [1]

La metafisica realistico integrale ( non altra!) è parte integrante del pensiero scientifico tanto da poter giungere  con la sapienza alle medesime conclusioni della scienza . Io credo sia molto utile confrontare quando  individuato per via metafisica da Tommaso Demaria  nel 1980 con le conclusioni che raggiunge  un autorevole gruppo di studio nell’aprile 2017.

La sapienza  si avvale, nel caso di T. Demaria di una delle quattro caratteristiche intrinseche all’ente dinamico, l’economicità metafisica. Da notare che il “supercomputer metafisico” che ne deriva non costa nulla e il suo utilizzo nel 1984 ci avrebbe portato ad evitare  le crisi che stiamo vivendo, dalla CO2 ai migranti.

Occorre ripartire dal concreto    Galileo per realizzare una vita dove nel  pensiero scientifico la metafisica realistico integrale non si possa disgiungere  dalla matematica.

Il testo intero sul  problema energetico di Tommaso Demaria lo puoi scaricare cliccando qui

Il report completo di ETC, “Better Energy, Greater Prosperity” lo puoi scaricare cliccando qui (in inglese).

Sotto l’immagine trovate  la panoramica ufficiale tradotta in italiano (miglioreremo la traduzione fra poco) , il cui testo originale potrete scaricare cliccando qui

2017, Migliore energia maggiore prosperità ETC Report Overview

Migliore energia, maggiore prosperità

Percorsi realizzabili per sistemi energetici a bassa emissione di carbonio

Il rapporto “Migliore energia, maggiore prosperità” presenta percorsi ambiziosi ma realistici per dimezzare le emissioni di carbonio entro il 2040 e per diminuire il riscaldamento globale di oltre 2° C, contestualmente alla crescita delle economie e all’accesso all’energia sicura e sostenibile per tutti, a prezzi accessibili. Ma i responsabili delle decisioni devono agire immediatamente per accelerare ed estendere l’elettrificazione pulita in tutta l’economia, incrementare la produttività di energia e decarbonizzare i settori difficili da elettrificare all’interno dell’industria e dei trasporti.

Rimuovere le barriere tecniche, economiche e politiche per raggiungere questo obiettivo in linea con il Patto di Parigi, per quanto impegnativo, è alla nostra portata. La transizione ai sistemi energetici a basse emissioni di carbonio garantirà importanti benefici sociali – ad esempio il netto miglioramento della qualità dell’aria per una vita più lunga e più sana – e opportunità economiche connesse allo sviluppo di tecnologie e modelli di business innovativi.

“Ambizioso ma realistico” – La riduzione delle emissioni di carbonio da 36 Gt a 20 Gt all’anno entro il 2040 è tecnicamente ed economicamente fattibile, ma dobbiamo ottenere progressi più rapidi. Allo stesso tempo, è possibile garantire l’accesso universale a 80-100 GJ di energia sicura, sostenibile a accessibile, per persona all’anno – la soglia necessaria per un livello di vita accettabile.

Le conclusioni principali del rapporto sono:

  • La riduzione dei costi delle rinnovabili e delle batterie rende l’elettricità pulita e conveniente inefficace e indispensabile per la transizione verso un mondo a basso livello di carbonio e con energia in abbondanza.
  • C’è ancora un potenziale inutilizzato per migliorare la produttività energetica – quanto varia il PIL per ogni unità di input energetico. La crescita del 3% annuo potrebbe essere raggiunta con le giuste politiche e le corrette attuazioni.
  • Sono adesso necessari rapidi progressi su altre tecnologie, tra cui la bioenergia, l’idrogeno e tutte le forme di cattura e stoccaggio del carbonio, per completare il processo di decarbonizzazione. Ma anche con il dispiegamento di CCS di grandi dimensioni, che non sono attualmente in linea, il fabbisogno di combustibili fossili deve diminuire del 30% entro il 2040, con un rapida riduzione dell’uso di carbone.
  • Riduzione del 57% delle emissioni di carbonio entro il 2040 rispetto al BAU
  • Miglioramento della produttività energetica del 3% p.a.
  • Quasi il 100% della rete elettrica di fonti rinnovabili a costi competitivi entro il 2035

LEADERS DEL CAMBIAMENTO: SOLLECITARE UN INTERVENTO AMBIZIOSO E APPROPRIATO PER UNA TRANSIZIONE EFFICACE

L’ETC riunisce i combustibili fossili, le industrie energetiche e industriali, agli investitori, alle ONG ambientali e ai ricercatori, dai mondi in via di sviluppo e da quelli sviluppati.

I diversi membri dell’ETC, che hanno presentato insieme questa relazione, sono d’accordo sull’importanza vitale di ridurre le emissioni di carbonio per raggiungere gli obiettivi del Patto di Parigi, nonché su come tale transizione possa essere raggiunta, promuovendo al contempo il progresso sociale ed economico.

I NOSTRI COMMISSARI

Poppy Allonby Managing Director, Natural Resources, BlackRock

Laurent Auguste Senior Executive Vice-President, Innovation and Markets, Veolia

Tony Cudmore Head of Sustainability and Public Policy, BHP Billiton

Bernard David Chairman, The Global CO² Initiative

Pierre-André de Chalendar CEO, Saint-Gobain

Al Gore Chairman, Generation Investment

Stuart Gulliver Group Chief Executive, HSBC

Chad Holliday Chairman, Royal Dutch Shell

Jules Kortenhorst CEO, Rocky Mountain Institute

Rachel Kyte Special Representative to the UN Secretary-General; CEO, Sustainable Energy For All

Alex Laskey President and Founder, OPower

Auke Lont President and CEO, Statnett

Ajay Mathur Director General, The Energy and Resources Institute

Philip New CEO, Catapult Energy Systems

Riccardo Puliti Senior Director, Energy and Extractives Global Practice, World Bank

Mukund Rajan Chairman, Tata Global Sustainability Council

Purna Saggurti Chairman, Global Corporate and Investment Banking, Bank of America Merrill Lynch

Lorenzo Simonelli CEO, General Electric Oil & Gas

Andrew Steer President and CEO, World Resources Institute

Nicholas Stern Professor, London School of Economics

Peter Terium CEO, innogy

Laurence Tubiana CEO, European Climate Foundation

Nigel Topping CEO, We Mean Business

Adair Turner Chair, Energy Transitions Commission

Jean-Pascal Tricoire Chairman and CEO, Schneider Electric

Timothy Wirth Vice Chair, United Nations Foundation

Kandeh Yumkella Former CEO, Sustainable Energy For All

Changwen Zhao Director General, Department of Industrial Economy, Development Research Center of the State Council of China

Cathy Zoi President, Odyssey Energy

Il rapporto “Migliore energia, maggiore prosperità” è stato sviluppato dai commissari con il supporto del Segretariato ETC, fornito da SYSTEMIQ e McKinsey & Company.

Dalle sfide alle opportunità

L’ETC descrive quattro transizioni interdipendenti che insieme dimezzerebbero le emissioni entro il 2040, garantendo l’accesso universale ad un’energia economica e affidabile. Ogni Paese deve sviluppare la propria strada verso sistemi energetici a basse emissioni di carbonio che forniscano energia affidabile e a prezzi accessibili per tutti.

4 PERCORSI PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CARBONIO NEI SISTEMI ENERGETICI

  1. Accelerare l’elettrificazione pulita

Entro il 2040, la metà delle riduzioni delle emissioni di carbonio necessarie rispetto ad uno scenario aziendale immutato potrebbe derivare dalla combinazione della decarbonizzazione della produzione di energia e dell’elettrificazione di una serie più ampia di attività nei settori dei trasporti e dell’edilizia.

  • Il costo delle energie rinnovabili è in calo e, entro il 2035, sarà possibile eseguire un sistema di energia rinnovabile vicino al 100% a un costo totale di meno di 7 cc per kWh.
  • L’espansione dell’elettricità pulita nei trasporti, nell’edilizia (in particolare il calore) e in alcuni processi industriali chiave consentirà sia una decarbonizzazione più conveniente che una maggiore flessibilità del sistema elettrico.
  1. Decarbonizzare di più l’energia

Ridurre le emissioni di carbonio in attività che non possono essere elettrificate a costi contenuti nei trasporti e nell’industria è essenziale e sarà sempre più importante in quanto il potenziale per ulteriori elettrificazioni pulite si è esaurito.

  • Esistono diverse soluzioni per decarbonizzare le modalità di trasporto e le attività industriali che non possono essere elettrificate in modo economico; questi includono la bioenergia, l’idrogeno, la cattura e il sequestro del carbonio, incluso lo stoccaggio e la potenziale conversione del CO2 in prodotti.
  • Sono necessari un impegno sostanziale in R&S (Ricerca e Sviluppo) ed un supporto maggiore per lo sviluppo di queste soluzioni su larga scala e per innescare una riduzioni dei costi.
  1. Migliorare la produttività energetica

Una rivoluzione nel ritmo di miglioramento della produttività energetica potrebbe fornire un terzo della riduzione delle emissioni di carbonio necessarie entro il 2040.

  • Il raggiungimento del 3% (contro l’1,5% circa attuale) nel miglioramento della produttività di energia annuo a livello globale è tecnicamente possibile.
  • I cambiamenti economici strutturali nei confronti di modelli digitali e circolari più basati su servizi, combinati con una migliore progettazione urbana, sarebbero necessari per raggiungere il target di miglioramento del 3%.
  1. Ottimizzare l’uso dei combustibili fossili residui

Queste transizioni potrebbero comportare una riduzione del 30% dei combustibili fossili entro il 2040, ma i combustibili fossili rappresenterebbero ancora il 50% del mix energetico.

  • Il passaggio dal carbone al gas, la gestione delle perdite di metano e la sospensione della routine di flusso sono essenziali per concentrare l’utilizzo di combustibili fossili in applicazioni con il massimo valore.
  • Il mondo ha bisogno di un lieve aumento di tutte le forme di cattura e sequestro di carbonio (trasformazione in prodotti a base di CO2, immagazzinamento sotterraneo e depositi di carbonio naturali) e di una rapida diminuzione dei combustibili fossili per soddisfare gli obiettivi climatici.

2 STRUMENTI CHIAVE

  1. Aumento degli investimenti
  • L’investimento necessario per questa transizione – ulteriori 300-600 miliardi di dollari ogni anno – non costituisce una sfida macroeconomica impossibile se si considera che i risparmi e gli investimenti globali raggiungono i 20 trilioni di dollari ogni anno.
  • Un passaggio importante nel mix degli investimenti è necessario nel sistema energetico, dai combustibili fossili (-3,7 miliardi di dollari) alle tecnologie a basse emissioni di carbonio (+6 trilioni di dollari) e all’equipaggiamento energetico e alle infrastrutture (+9 trilioni di dollari) nel periodo 2015-2030.
  1. Intensificare le iniziative politiche pubbliche
  • I paesi devono mettere in atto politiche nazionali coerenti e prevedibili per guidare le transizioni energetiche richieste. La revisione delle INDC (Contributi promessi stabiliti a livello nazionale nazionale) rappresenta un’occasione cruciale per mettere a fuoco le politiche sulle priorità chiave e per aumentare il ritmo del cambiamento.
  • I prezzi del carbonio e l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili sono elementi essenziali delle transizioni energetiche, ma altrettanto importanti sono le polarità delle politiche aggiuntive, tra cui gli R&S, le politiche industriali, la progettazione del mercato, gli standard di performance e gli investimenti in infrastrutture. Queste leve devono essere riunite in pacchetti politici integrati per guidare e accelerare il progresso.

[1] Galileo Galilei,Introduzione alla filosofia,ISSR san Pietro Martire Verona 2015[,10.2 La rivoluzione scientifica. G. Galilei, § 10.2.2 La filosofia è scritta nel libro della natura in caratteri matematici p. 62].

“non può essere rigida l’integrità della verità”… Ma nooo!

Non può essere rigida l’integrità della verità, perché la Verità si è fatta carne,  si è fatta tenerezza, si è fatta bambino, si è fatta uomo,  si è fatta peccato in croce ….[1]

Questa affermazione fuori dal suo contesto ha la potenzialità di  spaccare la Chiesa. La verità non è troppo rigida, troppo integra, la verità è quello che è, in particolare è la modalità con cui Dio esercita la propria prerogativa creatrice (caritas in veritate) nella storia: qualsiasi preoccupazione pastorale non può nascondere la verità perché la Verità è il soggetto dell’annuncio.

Tuttavia Dio si è incarnato, storicizzandosi come  Cristo-Forma.

Il Dio Assoluto, Padre, è storico in Cristo-Forma che conduce  dinamicamente  verso la Verità tutta intera. Senza nasconderla ma, tacendola prima al Sinedrio, la testimonia  poi a costo della vita .

Anche noi siamo responsabili verso questo mondo che sa costruirsi solo sulla razionalità (faciendum) e non accetta mezze verità. In questa situazione la chiesa per farsi tenerezza non può fare a meno dell’organismo dinamico pena il tradire la verità per affermare solo l’incarnazione , o, al contrario affermare la verità Assoluta senza incarnazione .

Non può essere rigida l’integrità della verità”. La metafisica è prima di tutto  il modo di pensare  dell’uomo, è il meccanismo con cui concepisce i pensieri. Tutte le volte che nella nostra opera nascondiamo “Cristo-Forma della tenerezza”, nascondiamo Dio stesso in un Sepolcro fatto da mani d’uomo. Perciò proclamiamo anche noi nella nostra piccola e apparentemente inutile vita, in un blog deserto, proclamiamo magari in uno sperduto corso di ontologia realistica come è fatto questo Cristo-Forma che accorda la la Verità con la sua Incarnazione nell’Umano peccatore, la Dogmatica ineccepibile con la tenerezza della Pastorale, la verità con la misericordia salvifica .DEMARIA - Scritti Teologici Inediti - Immagine di Copertina

Lo Spirito annuncia e insegna «tutta la verità» (Gv 16,13) e non teme di farla bere a sorsi.[2]

Cristo-Forma è venuto anche per noi, seminiamo  quanto l’uomo è capace di comprendere, senza dimenticare che quando saremo costretti, dovremo testimoniare.

“Non può essere rigida l’integrità della verità,…Lo Spirito annuncia e insegna «tutta la verità» (Gv 16,13) e non teme di farla bere a sorsi.”. Ora sta a noi  dare le basi per spiegare ontologicamente il senso di queste parole.

 

Santa Pasqua a tutti

 

Roberto Roggero

PS: I giornalisti, quale enorme responsabilità hanno! Se loro non capiscono come può capire il mondo che a loro si affida?

[1]     http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2017/documents/papa-francesco_20170413_omelia-crisma.html

[2]     http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2017/documents/papa-francesco_20170413_omelia-crisma.html

Bombardare l’Islam, bene o male?

Le bombe sull’Islam, quelle vere, distruggono l’Islam stesso.

Tutti possiamo vedere i risultati di un bombardamento materiale: basta guardare con occhio distratto una rivista.bombardamento-mosul-2
Per vedere questi bombardamenti che scalzano l’ISLAM sin dalle fondamenta occorre accorgersi della guerra alla  famiglia soggetto sociale, famiglia che qui in occidente viene demolita giorno per giorno demolendo la sua natura e il suo ruolo. Solo quaranta anni fa comunità familiare doveva preparare cittadino ma ora è sopportata SOLO (e sembra non per molto ancora) come sede della trasmissione della vita fisica.

Tutte le rivoluzioni sociali dell’ultimo periodo, dal divorzio all’aborto, dall’eutanasia alla famiglia gay, dal gender all’utero in affitto, hanno in comune la distruzione della famiglia attraverso la pretesa supremazia della persona single sulla famiglia.

Politicamente viene riconosciuto ESCLUSIVAMENTE l’individuo soggetto sociale e per farlo si è pensato di DISTRUGGERE IL CONCETTO STESSO DI FAMIGLIA.
Questa sistematica distruzione della famiglia soggetto sociale viene operata praticamente togliendole qualsiasi autorità sociale anche solo educativa. Ma togliendo questo ruolo alla famiglia si mina alla radice ogni possibilità di costruire una società fondata sulla comunità familiare e quindi sulla “trasmissione della vita e della capacità vitale” intesa nel senso più ampio possibile, quello educativo. Proprio per questo motivo, culturalmente, oggi non si riesce neppure più ad immaginare la famiglia come nucleo sociale, si riesce a concepire solo  la coppia di fatto: finché mi piace starò insieme a te.

Un esempio giornalistico di questi giorni?
Tolta alla famiglia islamica una figlia ( quattordicenne) che la madre aveva fatto rasare perché non voleva indossare il velo islamico.
Motivo giornalistico? La violenza sulla figlia come sembra suggerire Boldrini affermando “mai sopraffazioni”. Ma che tipo di violenza è?

Escluso che la madre non  volesse bene alle figlie (le hanno infatti lasciato gli altri figli), escluso che il taglio dei capelli sia una qualsiasi mutilazione fisica (cosa pensare altrimenti dei negozi di barbieri ora chiamati saloni) non resta che pensare che il provvedimento sia legato alla VIOLENZA EDUCATIVA dell’imposizione DELLA FAMIGLIA (nella persona della madre) sulla persona-figlia quattordicenne.
Le vere bombe sull’Islam sono appunto questa distruzione culturale della famiglia (Islamica in questo caso) come cellula sociale e che fa dire agli mussulmani “Boko Aram”, ossia l’educazione occidentale non va bene.

Questa ultima frase mi farà tenere d’occhio dalla questura, scansioneranno le mail a mia insaputa, e questa visione della famiglia con un ruolo sociale e quindi educativo su figli e nipoti impedirà che io mi coccoli sulle ginocchia un qualche nipote.
Ma che cosa devo dire? Sono nato in un mondo dove la famiglia era il centro dell’educazione, e quindi anche con una qualche autorità sui figli. Ora invece, scrivendo e pensando così sono passato da rigido conservatore ( negli anni 70) a rivoluzionario (oggi).
Ma che cosa devo dire? Se difendere la comunità familiare e il suo ruolo sociale ed educativo è rivoluzionario allora grido “vive la revolution!”.
Roggero Roberto

Integrare il capitalismo con il Know-why

Non si tratta di “eliminare il capitalismo”, ma di risanarlo. A tale scopo, è necessario integrare il Know-how, con un Know-why altrettanto valido. È nient’altro che l’integrazione metafisica realistica della cultura scientifica-tecnica, che già sta alla base del capitalismo come semplice “sistema di produzione”.

« I teorici della scienza economica hanno fatto della loro scienza un dogma, così assoluto che basta a se stesso senza alcun bisogno di aggiungervi la qualifica di “capitalista”. La scienza dell’economia, infatti, non è la scienza dell’economia, ma è solo “la scienza dell’economia in edizione capitalista”.incontro-al-parliamento-europeo-josh

In altre parole, ne vien fuori un autentico trucco “ideoprassico”. Tale è infatti l’attuale scienza dell’economia, affermatasi in Occidente (incluso il Giappone) ed insegnata nelle rispettive Università: scienza economica in funzione ideoprassica capitalista, il cui sbocco finale implicito non può essere che lo sbocco ateo-materialista.
Tentiamo di afferrare la ragione di questo sbocco finale. Con uno sforzo interpretativo possiamo trovarla nella contrapposizione tra il Know-how (conoscenza del come), e il Know-why (conoscenza del perché). (Cf. Lovins, 1.c. pag. 235).
Si tratta di due tipi di cultura-conoscenza: la cultura conoscenza scientifico-matematica-tecnica del “come”, e la cultura conoscenza del “perché”, la quale cultura conoscenza del perché, è di natura filosofica. E se viene elaborata, con metodo metafisico realistico, conduce necessariamente a buon porto. L’importante è tener presente che tale studio è di natura sintetica e concreta, e viene ad abbracciare l’intera nuova realtà storica dinamica secolare, la quale, compresa nella sua profonda natura di organismo dinamico a valore ontologico, non avrebbe mai permesso certi sbocchi tecnologici (pensare alla bomba atomica e alla bomba H), non per un imperativo etico, ma per una pura esigenza di coerenza razionale.
Bisogna tornare ad avere fiducia nella ragione, a cominciare dalla razionalità metafisica realistica dell’essere, compreso l’essere della realtà storica dinamica secolare afferrata nella sua totalità.
Oggi la società, a livello mondiale, è sottoposta ad un’azione di trasformazione con una velocità straordinaria. Non si tratta di “eliminare il capitalismo”, ma di risanarlo. A tale scopo, è necessario integrare il Know-how, con un Know-why altrettanto valido. È nient’altro che l’integrazione metafisica realistica della cultura scientifica-tecnica, che già sta alla base del capitalismo come semplice “sistema di produzione”.
Si ricostituirà l’humus che permetterà ai valori autentici di rifiorire. E la strada dell’autentico sviluppo sarà aperta a livello planetario: per il Terzo Mondo; per i paesi sviluppati. Per la stessa area comunista, se anche per questa “area” si opererà il passaggio dall’ideoprassi marxista socialcomunista, all’ideoprassi dinontorganica»

Tommaso Demaria,Atti del Corso di studio Mid di Roma – Centro Nazareth, 26-30 dicembre 1984,FAC Roma 1984[B – IDEOLOGIA LAICISTA LIBERALCAPITALISTA E SVILUPPO,III LO SVILUPPO, § 7 – IL RISANAMENTO DEL CAPITALISMO p. 75].

Non è purtroppo la via seguita oggi da Donald Trump.

Oltre il bipolarismo, i cristiani in politica

Cosa differenzia  un  futuro cristiano dal  futuro laicista consumista verso cui siamo avviati?futuro, scelta scientificaC

La capacità di progettare per se e per il mondo il ciclo vitale e vitalmente operante che lo sorregge.

Il file allegato spiega come (  ricalca  in larga parte  la cura della casa comune verso una economia sostenibile) . Se vuoi scaricare l’opuscolo clicca qui oppure vai a https://www.organismodinamico.it/wp-content/uploads/2017/02/Oltre-il-bipolarismo-i-cristiani-in-politica2017.pdf

Ma, Donald, … giudizio su una politica e non sul politicante

Le scelte dello strampalato Donald sono in funzione di problemi universali che ha “solo” cavalcato nella sua elezione a presidente. I problemi non sono creati da antipatia o pazzia, in Europa quanto a soluzioni “pazze” non siamo da meno.

I giornali hanno l’emozione facile e la memoria corta corta. Contrariamente a quello che si può pensare non sono qui per seguire la corrente  e dire peste e corna del presidente americano.DonaldTrump

Il problema/i che ha di fronte e per cui è stato eletto sono comuni a tutto il mondo occidentale.

  • non si ha più la certezza del posto di lavoro; negli Usa essere senza lavoro è gravissimo per la mancanza di reti sociali compresa la pensione e l’assistenza sanitaria.
  • In questa situazione di incertezza vi è una forte immigrazione …
  • … accompagnata da  una emigrazione continua dell’industria manifatturiera.
  • E una instabilità e insicurezza sociale ( disordini “razziali” e non vanno dimenticati gli attentati di natura islamica),

Io credo sia giusto analizzare con oggettività i provvedimenti, valutarli  circa la loro coerenza e sostenibilità e confrontarli con i corrispondenti provvedimenti europei.

Inizio col sottolineare come senz’altro positivo  il provvedimento di sospendere il sostegno dello stato alle ONG abortiste. Mostra un inaspettato rispetto per la vita cosa rarissima in Europa.

La chiave dell’efficienza di politica economica

I provvedimenti economici vanno considerati dal punto di vista termodinamico.

  1. senz’altro positivo è il tentativo di passare al chilometro Zero ossia di “mangiare” quello che viene prodotto in “loco” ( il “loco” è un continente). La tassazione delle aziende nazionali  che producono all’estero è buona cosa perché la globalizzazione spinta all’eccesso aumenta i costi e la produzione di CO2.
  2. positiva  potrebbe anche essere  l’idea di aumentare i posti di lavoro  alimentando la spesa interna attraverso la costruzione di  un muro lungo 3500Km che fa concorrenza alla Grande Muraglia cinese. Potrebbe essere positivo per la CO2 se… ( vedi più avanti). Dal punto di vista umano noi abbiamo risolto mettendo  i reticolati in Ungheria, bloccato il tunnel della Manica,  i migranti a Ventimiglia … . In Italia, dal punto di vista del consumo interno abbiamo proposto il ponte sullo stretto, mentre dal punto di vista migratorio noi abbiamo caldeggiato di “silurare” le barche dei “trafficanti”. Precedentemente avevamo stretto un accordo con la Libia di Gheddafi che poi abbiamo bombardato. Sia detto per inciso, non si capisce come mai migrare spendendo tutte le proprie risorse sia  quasi benemerito, mentre chi fornisce la barca per farlo sia  criminale; sarebbe come dire che chi, durante il fascismo, portava gli ebrei oltre confine era criminale (perché voleva denaro?) mentre era giusto per gli ebrei emigrare. Misteri giornalistici.
  3. Dal punto di vista politico e della CO2 è positiva anche la  presa atto del fallimento del trattato transpacifico ( non ancora ratificato), e sopratutto del trattato con l’Europa ( già fallito prima di iniziare per il disequilibrio a favore degli USA). Di questo trattato la gente europea proprio non ne voleva sapere … . Quindi Grazie a Trump e peste e corna ai nostri politici.
  4. Il beneficio del dubbio ( in quanto non ci riguarda) si può dare all’abolizione del NAFTA di libero scambio  in vigore dal 1992 con Canada e Messico, azione che suppongo sia paragonabile alla Brexit.. Dal punto di vista della termodinamica, come già spiegato, produrre in loco va meglio.
  5. positiva in sé è la riduzione delle tasse sulle imprese, obbiettivo di ogni nostro governo, purché la riduzione non sia finalizzata all’espansione infinita che termodinamicamente è disastrosa.

 

Riassumendo la linea di Trump consiste nel contestare il WTO del 1994, trattato che ha effettivamente  garantito la distruzione dell’URSS ma nel contempo ha portato a de-localizzare le imprese  nei paesi con costo sociale minore ( e quindi tasse e stipendi minori). La diffusione industriale è benemerita ma non è possibile in modo selvaggio (vuoi vendere in Messico? Produci in Messico! quanto più possibile a Km0).  Trump riconosce che questo trattato ha dissanguato gli States ( e l’Europa) e chiede il ritorno produttivo sul suolo americano per evitare un altro “disastro Busch”. La soluzione “Busch” è consistita nel drogare  la crescita del PIL statunitense e quindi  aumentare i posti di lavoro ( giustificato da M. Keynes) attraverso la crisi-immobiliareproduzione di case finanziate da mutui. Questo  errore da 3500 miliardi di dollari ha portato all’inevitabile saturazione di mercato e per il meccanismo finanziario alla crisi in cui versa il mondo. Meglio evitarlo, nessuno di noi ne vuole un’altra .

Trump è un benefattore dell’umanità? Purtroppo no

Tuttavia  tanta buona intenzione (termodinamica) del Nuovo antipatico presidente  viene, al momento del tutto vanificata in ogni sua parte dal  metodo energetico scelto. Infatti

  1. Puntare sulla produzione di energia da petrolio significa PoliticaPetroliferaprodurre CO2. Questo inficia ogni altra iniziativa perché crea un debito energetico (ossia la quantità di energia che si dovrà usare per togliere la CO2 dall’atmosfera) scaricando sul mondo i costi della scelta fatta. In Italia ( ricordiamo tutti il referendum) prima con Berlusconi  abbiamo pensato al Nucleare che quanto a costi ambientali non è da meno e poi con Renzi abbiamo fatto la stessa scelta di Donald .  L’errata scelta energetica  ha sulla  politica di Tramp la conseguenza che
    1. La costruzione della barriera con il Messico risulta un lavoro produttore di CO2 che una volta dispersa nell’atmosfera è difficilmente recuperabile.
    2.  l’aumento dei consumi interni/industrializzazione interna risulta anch’esso un  fatto micidiale per il mondo
  2. Va messo  senz’altro tra le cose negative anche la riduzione delle spese sociali sanitarie (obamacare), riduzione della spesa finalizzata a ridurre la tassazione alle imprese tanto da riportarle in patria. Non ci sono per fortuna  leggi analoghe in europa. In questo noi Europei  siamo decisamente superiori agli USA.

Purtroppo nessun organismo internazionale è in grado di costringere gli States ad una politica  internaziONUonale condivisa perché come si sa nell’ONU gli USA hanno la possibilità di veto su ogni risoluzione. Questo richiama alla necessità di una nuova organizzazione internazionale, … che per ora è un sogno. Non resta che sperare sui contraccolpi economici causati dalla decisione stessa. Non sarà facile per gli USA vendere all’estero autoveicoli  equipaggiati con motori inadeguati. Vedremo.

Conclusioni

  1. non è possibile bloccare il processo di globalizzazione per cui questo processo prenderà altre vie. Trump in questo sarà battuto
  2. primo mangiare: quando la distribuzione della ricchezza passa esclusivamente attraverso il lavoro, senza le aziende non si può sopravvivere. Ma quando il dinamismo aziendale ha come fine la distruzione dell’altrui economia qualcuno non mangia per definizione.
  3. La sopravvivenza della persona non è l’unico obbiettivo dell’essere umano, perché l’economia e la vita passano dalla società. Avere una società sana è il minimo su  cui costruire lavoro e consumi.
  4. La norma costruttiva dell’aumento del consumo interno/espansione economica ha un limite probabilmente già superato, e in questo caso è sostenibile solo quando finalizzata da  un modello dinontorganico che Trump sembra non intuire.
  5. Gli USA occupano da soli quasi un continente, sono ricchissimi e quindi sostanzialmente autonomi. Tuttavia è  necessaria la costruzione della convivenza funzionale con gli altri paesi (non solo l’URSS che da sola è un altro mezzo continente). Due strade si presentano al mondo: o la nascita di due blocchi distinti ( USA-URSS, CINA-EUROPA) attraverso una guerra commerciale mai vista che avrà come risultato l’avvelenamento del pianeta, oppure la revisione del WTO su nuove basi. Per ora non credo che ora sia realistico l’auspicato nuovo ONU.
  6. La strada per il nuovo WTO è sempre e solo la regolazione della temperatura del pianeta attraverso la produzione di energia a partire dal sole, e di conseguenza  una economia diffusa e quanto più possibile a chilometro zero. Tutti se ne avvantaggerebbero, anche gli stessi USA.